Riforma della P.A.
Convertito il decreto sulla riforma della P.A.: ora "é legge"
Dopo aver chiesto per tre volte la fiducia in una settimana, il Governo incassa il via libero definitivo sulla prima parte della riforma.
La Camera ha dato il via libera al “decreto P.A.”, senza modifiche rispetto al testo passato in Senato, quindi la prima parte della Riforma della Pubblica Amministrazione è legge. Il Ministro Marianna Madia ha, tuttavia, precisato che “il cuore della riforma sta ne disegno di legge delega che verrà discusso in Senato a partire da settembre”. Ne dà notizia Adnkronos.
Il Governo ha deciso di rimandare a fine mese, con uno specifico provvedimento sulla Scuola, la soluzione del problema dei c.d. “quota 96”, che era stato accantonato in Senato.
La norma approvata definitivamente oggi, tra le novità più importanti, prevede :
-più poteri all’ANAC : in sostanza potranno essere commissariate anche le società appaltatrici dei lavori, coinvolte in casi di corruzione. Il Presidente dell’Autorità Anticorruzione (attualmente, Raffaele Cantone) avrà “compiti di alta sorveglianza”, per garantire correttezza e trasparenza nelle procedure per le opere di Expo 2015.
-Mobilità obbligatoria : si potrà applicare, anche senza il consenso del dipendente, entro la distanza di 50 km, con alcune deroghe per chi ha figli con meno di tre anni che hanno diritto al congedo parentale e per i lavoratori che possono usufruire dei permessi di cui alla L. 104, per l’assistenza a un disabile.
-Trattenimento in servizio : l’istituto è stato abrogato, ma per i magistrati si applicherà solo dal 2016. Inoltre, questa categoria dovrà ricorrere al fuori ruolo per accettare incarichi di collaborazione o consulenza giuridica con la PA, fatte salve le “aspettative” già in essere.
-Turn over : sono state riviste le percentuali per il periodo 2014-2018, diventate più flessibili. In pratica, le amministrazioni pubbliche potranno assumere nel limite del 20% della spesa relativa alle “uscite” di quest’anno; percentuale che passerà al 40% nel 2015, per arrivare al 100% nel 2018.
-Dirigenti PA : potranno essere mandati in pensione a 62 anni; mentre è saltato il pensionamento a 68 anni per primari e professori universitari.
-Camere di Commercio : le tariffe saranno definite in base ai costi standard fissati dal Ministero dello Sviluppo Economico; il taglio sarà graduale nei prossimi tre anni.
-Incarichi : il pensionato della PA potrà svolgere incarichi di studio e/o consulenza solo gratuitamente.
Inoltre, sono salve le sezioni distaccate dei TAR nelle città sede di Corte d'Appello. Le altre saranno soppresse da luglio 2015. Per ottenere l’abilitazione per diventare professore universitario saranno sufficienti 10 pubblicazioni (erano 12). Confermata l’eliminazione dei diritti di segreteria e dei diritti di rogito ai segretari comunali e provinciali.
I dirigenti delle Banca d’Italia e dell’Isvap non potranno avere collaborazioni, consulenze o impieghi “con i soggetti regolati” entro due anni dalla cessazione del loro incarico. Inoltre, i componenti delle Authority non potranno essere nuovamente nominati in altra Autorità prima di cinque anni dalla scadenza del mandato.
Moreno Morando
(7 agosto 2014)
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