Esteri
Crisi in Iraq: la Russia corre in aiuto al premier Al-Maliki. Evacuati gli impianti petroliferi
Mentre le compagnie petrolifere statunitensi evacuano gli impianti di estrazione del petrolio, il Cremlino offre supporto al premier Al-Maliki, abbandonato al suo destino dagli USA.
Gli Stati Uniti, nonostante la disponibilità all'uso dei droni per contrastare l'avanzata dell'esercito jihadista dell'ISIS, hanno abbandonato il premier sciita Al-Maliki, contestandone le capacità di leadership. In questa che si configura come una vera e propria guerra di religione fra minoranza sunnita schiacciata nel dopo Saddam e maggioranza sciita unita da vincoli di fratellanza confessionale all'Iran e rappresentata dall'attuale establishment, entra a piè pari la strategia del Cremlino che con una mossa a sorpresa offre pieno supporto ad Al-Maliki.
Il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il premier iracheno ha espresso il supporto di Mosca all'azione militare contro i terroristi sunniti. Il Cremlino ha affermato in una dichiarazione che la Russia "offrirà un supporto completo all'azione del governo iracheno per liberare rapidamente il territorio della repubblica dai terroristi". Si è anche discusso di cooperazione bilaterale.
Difficile non pensare ad una proposta di maggiore influenza dei colossi russi del petrolio già presenti in Iraq, come Lukoil, in cambio di un supporto militare (armi e mezzi) per fermare l'avanzata delle violente forze terroristiche che hanno già compiuto centinaia di esecuzioni sommarie agendo con una violenza inaudita.
Comincia intanto l'evacuazione di alcuni impianti petroliferi. Exxon e BP hanno cominciato il trasferimento del personale in località sicure, senza interrompere, tuttavia, la produzione. La compagnia malese Petrolian Nasional ha spostato 28 dei suoi dipendenti a Dubai, mentre la Shell ha annunciato di aver approntato il piano di evacuazione, senza metterlo ancora in atto. Al sicuro le società operanti in territorio curdo come la Chevron, Total e Marathon Oil Corp. Al sicuro anche il personale dell'Eni di stanza a Bassora. Notizie che tranquillizzano i mercati mantenendo in leggero rialzo le quotazioni del petrolio.
Francesco Colafemmina
(21 giugno 2014)
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