Procedura d'infrazione UE
Il Governo interviene sui debiti della P.A.
Replica del Ministero dellEconomia e delle Finanze alle dichiarazioni del Commissario UE Tajani
In merito alle recenti dichiarazioni del Commissario UE Tajani sulla possibile apertura di una procedura d'infrazione UE in materia di pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diramato un'apposito comunicato con il quale fa il punto delle azioni messe in campo per accelerare il pagamento dei debiti arretrati.
Il MEF ricorda che il Governo italiano ha affrontato con grande determinazione il problema a partire dall’aprile 2013 con il decreto legge 35 e con successivi provvedimenti ed ha affrontato con urgenza il problema, varando nel decreto legge 66 del 24 aprile 2014 tutte le norme necessarie ad accelerare il pagamento dei debiti arretrati e a prevenire la formazione di un nuovo stock di debito.
La stima in 91 miliardi dello stock del debito effettuata dalla Banca d’Italia nel 2013, attraverso una indagine campionaria dal lato dei creditori, precisa il MEF, riguardava l’intero importo dei debiti potenziali, inclusi i debiti non ancora scaduti e quelli non esigibili in quanto oggetto di contenzioso o di verifiche tra le parti. Più recentemente, nel suo bollettino 2/2014 dello scorso aprile, la Banca d’Italia ha affermato che “si può valutare, con un certo grado di approssimazione, che poco più della metà dei debiti rilevati alla fine del 2012 fosse ‘esigibile’, ossia presentasse un ritardo nei pagamenti superiore agli accordi contrattuali”.
Tale stima è certamente plausibile, alla luce dell’impiego delle risorse finanziarie e degli altri strumenti messi a disposizione dai governi che si sono succeduti per incentivare il pagamento dei debiti arretrati da parte degli enti debitori.
Infatti tra luglio 2013 e marzo 2014 risultano effettivamente già pagati ai creditori debiti arretrati per 23,5 miliardi di euro; sommando a questo importo le richieste effettuate dalle amministrazioni debitrici per accedere alle ulteriori risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo si ottiene una stima analoga a quella indicata nel bollettino di aprile della Banca d’Italia. I decreti legge 35 e 102 del 2013 nonché il decreto legge 66 del 2014 hanno stanziato complessivamente 60 miliardi di euro.
Il DL 66/2014 inoltre offre la garanzia dello Stato e la disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti quale compratore di ultima istanza per favorire la cessione immediata di crediti agli intermediari finanziari, così da offrire a tutti i creditori in crisi di liquidità un’alternativa tempestiva ed efficace all’incasso diretto.
Sulla scorta del lavoro effettuato nel 2013, con il DL 66/2014 il Governo in carica è quindi intervenuto d’urgenza per completare il finanziamento delle pubbliche amministrazioni finalizzato al pagamento dello stock di debiti pregressi, e ha definito un quadro di norme che hanno il duplice scopo di impedire la formazione di un nuovo stock di debito e garantire ai creditori pagamenti entro i termini di legge.
Silvia Capovin
(13 maggio 2014)
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