Vaticano
Il Papa conferma: "ci saranno altri papi emeriti" e apre su celibato e comunione ai divorziati risposati
In una conferenza stampa improvvisata sul volo che lo riporta a Roma, Papa Francesco parla a ruota libera di pedofilia, scandali finanziari e conferma la possibilità che si dimetta quando le forze non lo sosterranno più.
E' un fiume in piena Papa Francesco, rinfrancato dal successo politico del viaggio in Terra Santa. Parla ai giornalisti sul volo che lo riporta a Roma e affronta senza remore tutti i temi più scottanti. Non si sottrae alle domande, ma chiarisce il suo pensiero su ogni argomento. A partire dalla pedofilia: "È un problema molto grave. Un sacerdote che compie un abuso, tradisce il corpo del Signore. Il prete deve portare il bambino o la bambina alla santità. E questo si fida di lui. Invece di portarlo alla santità, lui lo abusa. È gravissimo. È come fare una messa nera! Invece di portarlo alla santità lo porti a un problema che avrà per tutta la vita." E aggiunge: "Su questo si deve andare avanti con tolleranza zero".
Passa poi alla questione delle sue dimissioni fra qualche anno, un'ipotesi che circola insistentemente nei Sacri Palazzi, e conferma: " Cosa succederà con i Papi emeriti? Dobbiamo guardare a Benedetto XVI come a un'istituzione, ha aperto una porta, quella dei Papi emeriti. La porta è aperta, ce ne saranno altri o no, Dio solo lo sa. Io credo che un vescovo di Roma se sente che le forze vanno giù deve farsi le stesse domande che si è fatto Papa Benedetto".
Sullo scandalo Lux Vide che ha coinvolto il Cardinal Bertone, per un finanziamento di 15 milioni di euro alla casa cinematografica il Papa spiega: "la questione di quei 15 milioni, è ancora sotto studio, non è ancora chiaro che cosa è accaduto". E commenta: "Nell'amministrazione economica serve onestà e trasparenza."
Ancora due aperture molto evidenti di Francesco. Quella sul celibato sacerdotale: "La Chiesa cattolica ha preti sposati, nei riti orientali. Il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita, che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c'è sempre la porta aperta". E quella sulla comunione ai divorziati risposati: "A me non è piaciuto che tante persone, anche di Chiesa, abbiano detto: il Sinodo è per dare comunione ai divorziati risposati, come se tutto si riducesse a una casistica. Oggi lo sappiamo, la famiglia è in crisi, è una crisi mondiale, i giovani non vogliono sposarsi, o convivono. Non vorrei che noi cadessimo in questa casistica: si potrà o non si potrà dare la comunione? Il problema pastorale della famiglia è molto largo, molto largo. Si deve studiare caso per caso."
Sull'incontro di preghiera in Vaticano fra presidente israeliano e palestinese il Papa poi spiega: "i miei non erano gesti pensati, a me viene di fare qualcosa di spontaneo così. Per chiarire sull'incontro in Vaticano. Sarà un incontro di preghiera, non per fare una mediazione. Con i due presidenti ci riuniremo a pregare soltanto e io credo che la preghiera sia importante e fare questo aiuta. Poi tutti tornano a casa. Ci sarà un rabbino, un islamico, ci sarò io. Ho chiesto al Custode di Terra Santa di organizzare un po' le cose pratiche."
Il viaggio in Terra Santa di Papa Francesco è terminato, ma non sono terminate le polemiche che in maniera strisciante l'hanno accompagnato. Critiche sono venute da parte palestinese per aver il Papa omaggiato il fondatore del sionismo Theodor Herzl, durante la sua visita in Israele. E critiche anche da parte ortodossa per il gesto ecumenico con il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo. Non hanno risparmiato i loro strali verso Francesco neppure i cattolici tradizionalisti stupiti per le foto ufficiali del Papa con i due rabbini capo di Israele, foto nelle quali il Papa ha nascosto il crocifisso, forse per rispetto nei confronti dei massimi leader dell'ebraismo in Israele. E intanto è di ieri la notizia che la grotta della Basilica della Natività a Betlemme, dove il Papa si è recato domenica scorsa, ha preso fuoco. Distrutte icone, tendaggi e arredi sacri.
Francesco Colafemmina
(28 maggio 2014)
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