Parlamento in seduta comune
Eletto uno dei due giudici della Consulta ed il membro del CSM
Si tratta di Silvana Sciarra, per la Corte Costituzionale ed Alessio Zaccaria per il Csm. Niente quorum per Stefania Bariatti.
Alla 21^ votazione il Parlamento in seduta comune è riuscito ad eleggere uno dei due giudici costituzionali ancora mancanti. Si tratta della professoressa Silvana Sciarra, proposta dal PD, docente di diritto del lavoro all’Università di Firenze, ed eletta con 630 voti, ben 60 oltre il quorum richiesto (570), votata da maggioranza, M5S e Forza Italia.
E’ stato eletto anche il componente del Consiglio Superiore della Magistratura, nella persona del prof. Alessio Zaccaria, proposto dal M5S, docente di diritto civile all’Università di Verona, eletto con 537 voti, sui 449 richiesti, votato da maggioranza e pentastellati.
Non ha invece raggiunto il quorum la candidata di Forza Italia alla Consulta, professoressa Stefania Bariatti, docente di diritto internazionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano, che si è fermata a 493 voti (dei 570 necessari). Pesano le assenze tra le fila del partito di Berlusconi, ma soprattutto la decisione del M5S, che ha votato solo il candidato proposto dal PD (Sciarra), a seguito del parere positivo espresso online dagli iscritti al Movimento di Grillo.
In sostanza, la mossa di Renzi, che giorni fa aveva proposto l’accordo sulle votazioni per Consulta e CSM, è andato a buon fine solo per i candidati del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle; mentre non è stato eletto quello proposto da Forza Italia.
Sarà interessante verificare se l’esito della votazione comporterà dei cambiamenti nella linea politica di Berlusconi, considerato che l’elezione del Parlamento in seduta comune è avvenuta proprio il giorno dopo l’incontro tra Renzi e l’ex cavaliere a Palazzo Chigi, sui temi della Consulta, del Csm e, soprattutto, della legge elettorale, senza alcun passo avanti su quest’ultimo punto, da quanto riferiscono in proposito tutti i media.
Sul piano politico, è indubitabile il primo successo della strategia delineata da tempo dal M5S, che si propone di “scardinare” il c.d. “Patto del Nazareno”, cioè l’accordo tra Renzi e Berlusconi su riforme e legge elettorale. I pentastellati hanno messo in pratica questa strategia, accettando l’impostazione delle proposte fatte da Renzi sui candidati per la Consulta ed il CSM, introducendo tuttavia una variante assai significativa : il veto su tutti i candidati proposti da Forza Italia.
Infatti, il M5S ha prima di tutto contribuito a “provocare” la rinuncia alla candidatura da parte della professoressa Alessandra Sandulli. Poi ha posto il veto sulla Ferraioli, sottolineando che si trattava di un esponente politico, perché era stata candidata alle elezioni europee per Forza Italia. Infine, ha rinnovato il suo “no”, senza se e senza, anche sulla figura di un tecnico, come la professoressa Stefania Bariatti.
Ad ogni modo, a prescindere dalle strategie e dalle eventuali risposte che le forze politiche decideranno di mettere in campo, resta il dato assolutamente positivo che, finalmente, almeno uno dei giudici della Consulta e l’ultimo componente mancante del CSM, sono stati eletti dal Parlamento; che ora dovrà riunirsi nuovamente per la 22^ votazione riguardante l’elezione dell’altro giudice della Corte Costituzionale che ancora manca all’appello.
Moreno Morando
(6 novembre 2014)
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