Mondo del lavoro
Donne più brave all'università ma guadagnano meno
Primo lavoro, retribuzione, sviluppi di carriera. La parità di genere in Italia è ancora molto lontana, lo mostra un report su 1000 laureati.
In fondo si è sempre saputo che le donne hanno una marcia in più rispetto agli uomini. Le giovani di oggi sorpassano i loro colleghi per competenza e determinazione nel raggiungere i risultati.
Questo però, purtroppo, vale solo fin quando si rimane dentro le aule dell’università.
Le laureate italiane, infatti, più brave dei loro colleghi uomini, continuano a faticare, sia per entrare nel mondo del lavoro, che per proseguire il loro percorso professionale.
Per quanto preparate, le ragazze laureate non riescono ad avvicinarsi ai livelli di guadagno e di carriera degli uomini.
Tutto ciò lo dicono i dati del Centro Studi e Ricerche Bachelor, un’importante associazione che svolge indagini per una multinazionale specializzata nella ricerca e selezione di talenti. I loro Reports sul mercato del lavoro, gli studi sociali su campioni rappresentativi di laureati italiani, i sondaggi d’opinione su tematiche occupazionali, sono le attività che consentono ai giovani ed alle azione di essere informatiti sulle tendenze del mercato del lavoro.
Dall’ultimo report “Giovani laureati in cammino tra Università e carriera”, che ha analizzato aspirazioni e percezioni di un campione di 1000 laureati italiani a distanza di 4 anni dal conseguimento della laurea, emerge una situazione sconcertante sulla disparità che investe giovani donne e uomini che si avvicinano al mondo del lavoro.
I dati sono chiari: le donne si laureano prima e con voti più alti. Il 42% circa si laurea con 110/110, percentuale che scende al 35% tra gli uomini.
Il tutto, purtroppo, non è però controbilanciato da una maggiore soddisfazione professionale, da un lavoro in tempi più rapidi e da condizioni contrattuali migliori.
La sfida per il nostro Paese dovrà essere allora quella di eliminare ogni divario e riuscire finalmente a valorizzare queste generazioni di giovani.
Attenzione però, i risultati che emergeno non sono dovuti solo alla disparità di genere di cui dobbiamo sentirci tutti responsabili.
Seppur è vero che per le giovani donne ostacoli gli sono maggiori, lo studio rivela come spesso siano le stesse ragazze ad essere più orientate verso facoltà umanistiche o politico-sociali, ovvero ambiti che presentano i livelli più bassi di occupabilità.
Per i dati completi sulla prima occupazione, retribuzione, e carriere rimandiamo ai dati dell’associazione.
Luca Tosto
(14 ottobre 2014)
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