Jobs act
Durissimo scontro tra Renzi ed i sindacati sulla modifica dell'art. 18
Anche la minoranza interna del Partito Democratico sta affilando le armi per bloccare in Aula il progetto di Renzi, che ha gia' superato lo scoglio della Commissione.
Il via libera della Commissione Lavoro del Senato al jobs act, compreso l’emendamento che apre le porte alla modifica dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori, ha dato fuoco alle polveri. Nella giornata di oggi non si contano le prese di posizione contrarie al progetto del Governo. Particolarmente attivo su questo fronte l’ex segretario PD Pierluigi Bersani; e con lui Cesare Damiano, Civati, Fassina ed altri.
L’attacco più pesante, tuttavia, è arrivato dal fronte sindacale. La leader della Cgil Susanna Camusso, parlando in occasione dell’inaugurazione della sede del sindacato a Milano, ha dichiarato: “mi sembra che il Presidente del Consiglio abbia troppo in mente il modello della Thatcher”. Ne dà notizia TMnews.
Susanna Camusso, fermamente contraria a qualunque modifica dell’art. 18, ha rilanciato una sfida al Presidente del Consiglio, precisando che: “l’idea è che lo Statuto dei Lavoratori si può riformare, ma perché tutti i lavoratori, qualunque sia il loro contratto, abbiano gli stessi diritti che hanno i lavoratori a tempo indeterminato.
In sostanza, Camusso ha evidenziato che il Governo sbaglia quando pensa che il tema più urgente in questo momento di grave difficoltà, sia la riforma del mercato del lavoro. Poco dopo si è fatto sentire anche il leader della Fiom-Cgil Landini -che ha incontrato Renzi qualche giorno fa a Palazzo Chigi- annunciando l’opportunità di anticipare lo sciopero, previsto per il 25 ottobre, al 18 dello stesso mese.
Passa qualche ora ed arriva la replica pesantissima di Matteo Renzi. Non si era mai visto e sentito, in Italia, il leader della Sinistra di Governo attaccare in modo così duro e plateale il sindacato, ed in particolare la Cgil. Il Premier ha optato per un video postato su YouTube, preparato alla perfezione in ogni dettaglio.
Il Presidente del Consiglio e segretario del PD ha ribattuto con durezza a tutte le accuse lanciate da Susanna Camusso, sottolineando in particolare le responsabilità del sindacato “per aver contribuito all’espandersi del precariato”, preoccupandosi soltanto dei diritti di una parte dei lavoratori .
Il video dura circa due minuti e mezzo e l’attacco al ruolo svolto dal sindacato in questi anni, ed in particolare della Cgil, è duro ed incessante. “Noi pensiamo ai precari”, ha dichiarato Renzi, “voi dove eravate?”. Il Premier ha poi aggiunto: “noi vogliamo un mercato del lavoro in cui ci sono cittadini tutti uguali. Vogliamo un mercato del lavoro giusto, vogliamo delle regole sul diritto del lavoro giuste. Deve finire l’ingiustizia tra chi il lavoro ce l’ha e chi il lavoro non ce l’ha, tra chi ce l’ha a tempo indeterminato e chi è precario. Voi avete pensato solo alle ideologie".
In sostanza, Renzi non sembra affatto preoccupato che si ricompattino tutti i fronti contrari al suo progetto di riforma del mercato del lavoro, compresa la minoranza interna del suo partito. E’ quindi possibile che si cominci a pensare ad una sorta di sostegno da parte di Forza Italia, che -ricordiamolo- si è già astenuta in Commissione, agevolando il via libera del jobs act ed il suo approdo in Aula in tempi così ravvicinati.
Quanto al durissimo intervento di Renzi, di cui abbiamo riferito, si segnala la reazione del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che ha evidenziato come il Premier “metta tutti i sindacati sullo stesso piano, per opportunismo politico, così come (Renzi) confonde il ruolo dei sindacati rispetto a quello dei governi nazionali e locali, che sono stati i diretti responsabili della diffusione del precariato nel nostro Paese”.
Moreno Morando
(19 settembre 2014)
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