Previdenza
Visite fiscali uguali per tutti
Proposta di legge, con intervento sul Jobs Act, per equiparare il settore privato a quello pubblico in tema di orario di reperibilità per le visite fiscali.
Con l'introduzione all'interno di uno dei decreti attuativi del Jobs Act, e precisamente l'Atto governo n.176 (art.25), inerente la razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti... si sanciscono "nuove regole" che stabiliscono le cause di esenzione dalle visite fiscali, per particolari fattispecie, anche per i lavoratori del settore privato, similarmente con quanto avviene per i lavoratori pubblici, ai sensi del decreto attuativo del 1986 della legge n. 638/83 nonche' del più recente decreto della PCM n.206/2009.
In particolare, si è voluto affrontare la grave disparità emersa grazie alla vicenda incorsa ad una lavoratrice del settore privato, residente nel Trentino, responsabile di una cooperativa sociale, malata oncologica, a cui l'Inps ha comminato una sanzione di 3.000 euro, in quanto non trovata presso il proprio domicilio durante la visita fiscale di accertamento dello stato di malattia, poiche' contestualmente sottoposta a una seduta di chemioterapia. La lavoratrice è stata pertanto invitata a presentarsi presso la sede INPS di Trento per giustificare l'assenza alla visita.
Ci si trova, quindi, di fronte ad un caso di grave patologia che di fatto costringe la lavoratrice ad assentarsi, necessariamente, anche in orari di reperibilità per le visite fiscali.
Da qui, appunto, l'evidenza di una inopportuna disparità di trattamento tra lavoratori del settore privato, rispetto a quelli del settore pubblico; discriminazione determinata quindi unicamente dalla "natura" del datore di lavoro. Infatti, allo stato, i lavoratori del settore pubblico hanno diritto, in forza di legge, alla esenzione dalla reperibilità nei casi di "malattie/patologie gravi"; mentre, invece, i lavoratori del comparto privato ne sono esclusi.
Ciò' detto, l'approvazione dell'atto governo n.176, teste' menzionato, attuativo del Jobs Act, modificherà la situazione discriminatoria ed andrà quindi ad aggredire una delle problematiche lavoristiche che detta riforma ha inteso sostanzialemente cambiare, a vantaggio indubbio del segmento dei lavoratori svantaggiati in quanto affetti da patologie che richiedono terapie salvavita, infortunati sul lavoro, lavoratori affetti da malattie per cui è stata riconosciuta la causa di servizio e anche coloro che soffrono di malattie connesse con una invalidità.
In attesa della approvazione del decreto, su menzionato, l'Inps, quale istituto previdenziale deputato ai controlli fiscali sulle malattie dei lavoratori, ha emanato, autonomamente, uno specifico protocollo firmato dal direttore della Regione Trentino e valevole, quindi, per il medesimo territorio, che stabilisce che i lavoratori affetti da malattie gravi siano esentati dai controlli medici domiciliari, se non possono lavorare per lo stato avanzato della malattia o perché hanno in corso trattamenti salvavita o terapie particolarmente debilitanti.
Stefano Olivieri Pennesi
(8 luglio 2015)
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