Attività di governo
Al via la riforma della contabilità degli Enti Territoriali
Armonizzazione dei Bilanci pubblici attraverso regole contabili uniformi per garantire il monitoraggio e il consolidamento dei conti pubblici.
Nell'ultimo Consiglio dei Ministri, prima della pausa estiva, e' stato approvato un decreto legislativo che modifica e integra il precedente d.lgs. n.118/2011 concernente disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e dei Bilanci delle Regioni, Enti locali e organismi/società controllate; hanno interagito, al riguardo, i Dicasteri dell'Economia e delle Finanze, della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione, e per gli Affari Regionali e Autonomie.
Tale decreto ha reso concreta la riforma della contabilità degli Enti territoriali e ha mosso i passi per dare attuazione all'art.119 della Carta Costituzionale, recentemente modificata, che ha previsto, tra l'altro, l'omogeneizzazione territoriale, in materia di contabilità e bilanci pubblici.
E' di fatto l'intervento più significativo ed organico di riforma della contabilità degli Enti territoriali nazionali. Si prefigge, tra l'altro, di garantire la qualità ed efficacia del monitoraggio e il "consolidamento" dei conti pubblici e superare inoltre le difficoltà del sistema contabile in essere, di dare reale rappresentazione dei fatti economici e misurare puntualmente l'entità dei debiti contratti dalla PA.
La riforma intrapresa, in coerenza con le disposizioni previste dalla legge costituzionale n.1/2012, entrata in vigore recentemente, impone una omogeneità in materia di bilanci pubblici, e promuove inoltre: l'individuazione di regole contabili uniformi e un comune piano dei conti integrato; la definizione di una "tassonomia" ovvero complesso di regole classificatorie, per la riclassificazione, appunto, dei dati contabili e di bilancio valevoli per le Amministrazioni Pubbliche tenute al regime di contabilità civilistica; l'adozione di comuni schemi di bilancio articolato in missioni e programmi coerenti con la contabilità nazionale e relativi sotto conti; affiancamento, a fini conoscitivi, al sistema di contabilità finanziaria, di un sistema e relativi schemi di contabilità economico-patrimoniale; definizione di un sistema di indicatori di risultato chiari, misurabili, e riferiti a programmi di bilancio costanti, secondo criteri e metodologia comuni alle diverse Amministrazioni.
Il decreto legislativo ha avuto, altresì, la preventiva intesa, in sede di Conferenza unificata, nonché, il parere obbligatorio delle Commissioni parlamentari competenti e per il federalismo fiscale.
Stefano Olivieri Pennesi
(10 agosto 2014)
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