Trasparenza e privacy
Un ottimo inizio per il Presidente Cantone
La guerra fredda sembra volgere verso la via della conciliazione grazie al neo Presidente dell'Anticorruzione.
La problematica, come è noto, si inserisce nella difficile attività di interpretazione e coordinamento tra le vigenti disposizioni in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. 196/2003) e quelle di trasparenza dell’attività amministrativa (d.lgs. 33/2013).
Se da un lato, è ormai un principio consolidato che la trasparenza nell’attività della PA deve essere sempre bilanciata con il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati, dall’altro è, altresì, riconosciuto il principio della trasparenza amministrativa come unico strumento per superare le aree di opacità nell'operato della Pubblica Amministrazione.
È necessario, anche a fronte della confusione che si è generata nelle amministrazioni tenute all’applicazione delle norme, trovare un giusto equilibrio tra privacy e trasparenza e proprio verso questa direzione sembra andare l’azione del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, insediatosi il 28 aprile 2014.
Il primo atto del neo Presidente ANAC, Raffaele Cantone, è stato quello di inviare una lettera alPresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali per chiedere un ulteriore approfondimento dei contenuti delle “Linee guida in materia di trattamento dei dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati”, trasmesse dal Garante per la consultazione, prima della loro definitiva adozione.
Di seguito le parole del Presidente Raffaele Cantone indirizzate al Garante privacy: “Mi sono insediato al vertice dell’Autorità Nazionale Anticorruzione da poco più di una settimana. Fra le numerosissime questioni che mi sono state sottoposte dall’Ufficio mi è stata segnalata, come particolarmente significativa per i compiti in materia di promozione e vigilanza sull’applicazione delle norme in tema di trasparenza che è chiamata a svolgere l’A.N.A.C., quella riguardante le Linee guida in materia di trattamento dei dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati, in corso di adozione da parte dell’Autorità da Lei presieduta”.
“Senza che voglia apparire un artificio retorico, ci tengo a dirLe subito che ho molto apprezzato la Sua estrema correttezza, nell’ottica della migliore collaborazione istituzionale, di inviare per la consultazione le linee guida in procinto di adozione” e, prosegue il Presidente, “Sento l’assoluta necessità ed il dovere di effettuare, con la collaborazione dell’Ufficio, un maggiore approfondimento sulla questione che riguarda uno dei punti che considero nodali per il contrasto ai fenomeni di corruzione nelle pubbliche amministrazioni”.
Dalla lettura delle Linee guida il Presidente ANAC rileva non poche criticità rispetto sia alla ratio che alla lettera delle norme vigenti in materia di trasparenza.
“La legge n.190/2012 e il d.lgs n. 33/2013, infatti, integrando l’impianto normativo delineato dalle legge 15/2009 e dal d.lgs n. 150/2009, hanno chiaramente e volontariamente ampliato l’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione delle regole sulla trasparenza, già indicando espressamente una serie di limiti in funzione proprio della protezione dei dati personali”.
Inoltre, “Ulteriori limitazioni in questo senso, che dovessero derivare dall’applicazione delle medesime Linee guida, rischierebbero di frustrare in modo significativo gli obiettivi di trasparenza e la connessa necessità di diffusione degli open data nelle pubbliche amministrazioni”.
Quest’ultima, a parere del Presidente Cantone, è una tra le sfide più importanti per il cambiamento del nostro Paese e proprio per tale ragione deve rappresentare un obiettivo comune delle Autorità che hanno il dovere di trovare un giusto e corretto contemperamento fra le esigenze di trasparenza ed i diritti e le libertà individuali dei soggetti nei quali va annoverato il diritto alla privacy.
Concludendo, il neo Presidente ANAC, chiede al Garante di soprassedere all’immediata approvazione delle Linee guida per consentire un approfondimento tecnico sui singoli passaggi del provvedimento in corso di adozione, sicuro che attraverso questo procedimento di leale collaborazione si potranno evitare effetti negativi nei confronti delle amministrazioni tenute all’applicazione delle norme.
Claudia De Vincenzi
(9 maggio 2014)
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