Manovra
Sostegno alla natalità: le nuove misure previste nella legge di bilancio
800 euro per i nuovi nati, aiuto per l'iscrizione all'asilo, sia pubblico che privato, per un massimo di 1.000 euro l'anno, prorogato il voucher babysitter da 600 euro.
In tema di politiche sociali e per la famiglia la legge di bilancio introduce misure dirette a fornire un sostegno economico ai nuclei familiari.
Innanzitutto viene istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il “Fondo di sostegno alla natalità”, con una dotazione di 14 milioni di euro per il 2017, 24 milioni di euro per il 2018, 23 milioni di euro per l'anno 2019, 13 milioni di euro per l'anno 2020 e 6 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021. Si tratta di un fondo rotativo diretto a favorire l'accesso al credito delle famiglie con uno o più figli, nati o adottati, a decorrere dal 1° gennaio 2017, mediante il rilascio di garanzie dirette, anche fideiussorie, alle banche e agli intermediari finanziari. Viene demandato ad un decreto del Ministro con delega in materia di politiche per la famiglia, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, da emanare entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, la definizione dei criteri e delle modalità di organizzazione e di funzionamento del Fondo, nonché di rilascio e di operatività delle garanzie.
Al fine di sostenere le famiglie con figli la legge di bilancio prevede poi un contributo di 800 euro per i nuovi nati, o per i bambini adottati, dal 1° gennaio 2017 - complementare al cosiddetto “bonus bebè” che viene confermato - per affrontare le prime spese. Il contributo, corrisposto in unica soluzione dall'INPS, può essere chiesto dalla futura mamma dalla fine del settimo mese di gravidanza o all'atto di adozione.
È altresì previsto un aiuto per l’iscrizione all’asilo, sia pubblico che privato, per un massimo di 1000 euro l'anno, che riguarderà i bambini nati dal 1° gennaio 2016 fino a tre anni di età. La misura è stata estesa, in sede di esame referente, all'introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche.
Il buono pari a 1.000 euro su base annua, verrà corrisposto in 11 mensilità – perciò circa 90,9 euro mensili - da parte dell'INPS al genitore che ne faccia richiesta presentando documentazione idonea a dimostrare l'iscrizione in strutture pubbliche o private. Oltre all'iscrizione – in base ad una modifica approvata in sede di esame in prima lettura della disposizione–, la documentazione dovrà riguardare anche il pagamento della retta. Il buono è riferito ai nuovi nati dal 2016 e potrà essere percepito per un massimo di un triennio, visto che si riferisce alla platea dei bambini da 0 a 3 anni.
Nella legge di bilancio (commi 356 e 357), inoltre, si procede al Rifinanziamento voucher asili nido da 600 euro che viene prorogato per il 2017 e il 2018. Si tratta della facoltà riconosciuta alla madre lavoratrice, anche autonoma, di richiedere un contributo economico (cd. voucher asili nido o baby-sitting) in sostituzione, anche parziale, del congedo parentale.
Più nel dettaglio, il comma 356 dispone la proroga per il 2017 e 2018 delle norme (già stabilite, in via sperimentale, per gli anni 2013-2015 e prorogate, in via sperimentale, per il 2016) relative alla possibilità, per la madre lavoratrice dipendente (pubblica o privata), o iscritta alla gestione separata, di richiedere (al termine del periodo di congedo di maternità, per gli 11 mesi successivi e in sostituzione, anche parziale, del congedo parentale) un contributo economico da impiegare per il servizio di baby-sitting o per i servizi per l'infanzia (erogati da soggetti pubblici o da soggetti privati accreditati). Tale beneficio è riconosciuto nel limite di spesa di 40 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018, ferme restando le relative disposizioni attuative.
La medesima proroga, per i medesimi anni, è disposta anche nei confronti delle lavoratrici autonome o imprenditrici, alle quali la suddetta facoltà di richiedere il cd. voucher baby-sitting o l'utilizzo di servizi per l'infanzia è stata riconosciuta, per la prima volta e sperimentalmente per il 2016, dalla legge di Stabilità 2016.
Da ultimo il comma 354 della legge di bilancio, proroga per il 2017 e il 2018 il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente (già previsto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 e prorogato sperimentalmente per il 2016).
Il congedo deve essere goduto entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, è fruibile anche in via non continuativa e la sua durata è elevata a 2 giorni (analogamente a quanto già disposto per il 2016) per il 2017 e a quattro giorni per il 2018 . Nel corso dell'esame alla Camera è stata introdotta la previsione secondo cui il padre, per il 2018, può astenersi per un ulteriore giorno in accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest'ultima.
Per maggiori informazioni vai ai dossier e alla schede di lettura del Senato
Enrico Michetti
La Direzione
(10 dicembre 2016)
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