OCCUPAZIONE
Rifinanziata la cassa integrazione in deroga:
1 miliardo e 720 milioni
Il decreto prevede un aumento di circa 320 milioni rispetto alla legge di stabilità. Cassa in deroga con alcune limitazioni: nel 2014 non più di 11 mesi, dal 2015, massimo per 5 mesi
Il Ministero del Lavoro ha approvato il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, che potranno contare su una copertura complessiva, per il 2014, di 1 miliardo e 720 milioni. Una cifra che rispetto a quanto previsto dalla Legge di stabilità, ha un segno “+” di circa 320 milioni. Non solo: dal Ministero annunciano che ci sarà una immediata disponibilità di 400 milioni per il pagamento delle prestazioni relative al 2014 e nuovi criteri per la loro concessione e fruizione.
La nota del Ministero sottolinea il lavoro svolto nelle ultime settimane dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per dare soluzione ai problemi che si erano determinati relativamente alle coperture per gli interventi di CIG e mobilità in deroga.
“Con il reperimento di ulteriori risorse e la contestuale definizione di nuovi criteri per la loro erogazione - sottolinea il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti - abbiamo voluto dare risposta ad un'emergenza, con l'intenzione di costruire un ponte verso un nuovo assetto complessivo degli ammortizzatori sociali i cui principi sono fissati nella legge delega sul lavoro in discussione al Senato, che vedrà un ruolo crescente delle politiche attive per il lavoro”.
La stessa nota ammette che la necessità di reperire nuove risorse derivava, in primo luogo, dal fatto che dei 1.400 milioni stanziati dalla legge di stabilità per il 2014, 800 sono stati utilizzati per il 2013. Ai 600 milioni residui, insufficienti rispetto alle necessità, si sommavano 450 milioni di somme residue già assegnate ad alcune Regioni, non utilizzate nel 2013. Si arrivava così ad una disponibilità complessiva di 1.050 milioni. Da qui l'elaborazione di una proposta normativa che incrementa il finanziamento di Cassa integrazione e mobilità in deroga di 678 milioni di euro per l'anno 2014, portando le risorse complessivamente disponibili (al netto di 8 milioni che andranno a finanziare la chiusura 2013 delle prestazioni cofinanziate dalla bilateralità in caso di sospensione dell'attività lavorativa) ad 1 miliardo e 720 milioni, 320 milioni in più rispetto ai 1.400 milioni stanziati nella legge di stabilità. La copertura dei 678 milioni è garantita, essenzialmente, da risorse non utilizzate riferite a leggi esistenti (bonus Letta, contratti di produttività) e da risorse derivanti dal cosiddetto Fondo dello 0,30%, per la maggior parte nella disponibilità del Ministero del Lavoro e del Ministero dell'Economia e per 92,4 milioni nella disponibilità dei fondi interprofessionali per la formazione continua. Questi interventi saranno oggetto di norme che verranno inserite in uno specifico provvedimento finalizzato al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
LE LIMITAZIONI – Il Ministero annuncia che è stato firmato (dagli stessi ministri Padoan e Poletti) un decreto ministeriale che definisce nuovi criteri per l'erogazione degli ammortizzatori: nel 2014 la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa per un periodo non superiore a 11 mesi nell’arco di un anno. Mentre dal 1 gennaio 2015 per un periodo non superiore a 5 mesi nell’arco di un anno. Secondo quanto riportano AdnKronos e ilfattoquotidiano.it, dalla cassa integrazione in deroga sono escluse le aziende checessano l’attività: “In nessun caso il trattamento di integrazione salariale in deroga può essere concesso in caso di cessazione dell’attività dell’impresa o di parte della stessa”. Il decreto inoltre prevede il blocco della mobilità dal 2017: “A decorrere dal 1 gennaio 2017 il trattamento di mobilità in deroga alla vigente normativa non può essere concesso”. E in presenza di programmi di reindustrializzazione o riconversione di specifiche aree territoriali, “può essere disposta entro il limite di 55 milioni la proroga dei trattamenti di integrazione salariale e di mobilità”, esteso agli apprendisti e ai lavoratori interinali.
I primi commenti dei sindacati - La Cgil: "Misure non risolutive, non si può parlare di risorse in più perchè in realtà si stornano da altri capitoli del lavoro". La Cisl, riporta ansa.it, avverte che con i limiti massimi di durata che il prossimo anno saranno più severi il decreto "non fa che rinviare l'emergenza al 2015". La Uil teme "forti tensioni sociali" in particolare nel Sud.
Giuseppe Bianchi
(2 agosto 2014)
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