Abusivismo edilizio
Il Comune non deve verificare la sanabilità dell'opera per emettere l'ordinanza di demolizione
Per il Consiglio di Stato l'esercizio del potere repressivo di un abuso edilizio e' un atto dovuto.
La Quarta Sezione del Consiglio di Stato nella sentenza depositata oggi ha ribadito il principio in base al quale in caso di abusivismo edilizio, non sussiste a carico del Comune l'onere di verificare la sanabilità dell'opera prima di emettere una ordinanza di demolizione.
Nello schema giuridico delineato dall'art. 31 testo unico, infatti, non vi è spazio per apprezzamenti discrezionali in quanto l'esercizio del potere repressivo di un abuso edilizio consistente nell'esecuzione di un'opera in assenza del titolo abilitativo costituisce atto dovuto, per il quale è in re ipsa l'interesse pubblico alla sua rimozione.
Pertanto, conclude il Collegio, accertata l'esecuzione di opere in assenza di concessione ovvero in difformità totale dal titolo abilitativo, non costituisce onere del Comune verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia.
Enrico Michetti
La Direzione
(6 agosto 2014)
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