Riforme
Divorziare alla francese
Giudici baypassati dagli avvocati
Divorzio lampo, senza passare davanti al giudice riducendo tempi e costi. Tutto si risolverà con un accordo tra i coniugi assistiti dai rispettivi avvocati
Divorziare rapidamente e con meno spesa passando per lo studio di un avvocato e non più dinanzi ad un giudice. E' questa la misura rivoluzionaria annunciata dal ministro della Giustizia, Orlando, dinanzi alla Camera.
Nell’audizione sulle linee programmatiche del suo governo, il Guardasigilli ha sollevato il problema dell’enorme mole di processi civili pendenti e dell’arretrato che ne consegue, sottolineando l’urgenza di adottare misure “nell’immediato”.
La soluzione starebbe nell’introduzione di nuove procedure alternative alla via ordinaria del processo civile, favorendo il ricorso alla via stragiudiziale attraverso procedure arbitrali e negoziazione assistita da uno studio legale.
Nello specifico delle controversie familiari, la riforma della giustizia civile prevederà la possibilità per le coppie di dirsi addio in maniera consensuale senza presentarsi dal giudice ma stipulando semplicemente un accordo con i rispettivi avvocati.
L’Italia intende, così, rifarsi al modello francese di “procedura di negoziazione assistita da un avvocato”. Nel Paese Transalpino, infatti, tale misura è stata adottata da tempo e con risultati egregi: «Vogliamo introdurre la procedura di negoziazione assistita da un avvocato, rifacendoci all’esperienza francese: una procedura cogestita dagli avvocati delle parti e volta, con il loro apporto professionale, al raggiungimento di un accordo conciliativo che, da un lato, eviti il giudizio e, dall’altro, consenta la rapida formazione di un titolo esecutivo».
«Questo istituto — ha specificato Orlando — si potrà poi valorizzare fortemente con riguardo alle separazioni e ai divorzi consensuali, prevedendo che l’accordo dei coniugi assistiti dagli avvocati superi la necessità dell’intervento giurisdizionale». Unico limite alla procedura: «I casi di presenza di figli minori o portatori di grave handicap».
Sono già passati molti anni da quando la Francia ha intrapreso un lungo percorso verso il progressivo cambiamento delle esigenze sociali.
La prima tappa fu, durante il governo di Jean Pierre Raffarin, l’approvazione della Legge n.439 del 2004 che ridusse i tempi del divorzio semplificando enormemente l’iter procedurale e minimizzando quindi i costi relativi alle spese legali.
Con la riforma siffatta la tempistica per la conclusione della procedura di divorzio consensuale oscillava nella forbice ricompresa tra i 3 ed i 9 mesi (tempistiche impensabili per una coppia in Italia).
Successivamente si è voluto semplificare ulteriormente la procedura per le separazioni ed i divorzi consensuali, affidando l'intero iter a un cancelliere senza bisogno di passare davanti al giudice. Secondo Le Figaro “Dato che oltralpe le cause di diritto familiare rappresentano circa l'80% dell'attività dei tribunali, la misura potrebbe contribuire in modo significativo a ridurre i tempi della giustizia” .
Alcuni magistrati, citati sempre da Le Figaro, parlano di evoluzione ''inevitabile'', visto l'elevato livello di formazione dei cancellieri e la loro esperienza in materia di giurisdizione, che li rendono del tutto adatti a trattare questo genere di casi.
Anche in Italia,i vantaggi di questa misura sono indubbi. Al di là di quelli meramente economici per i diretti interessati, come ricorda anche La Stampa : “dal punto di vista del governo: si crea un canale alternativo al processo civile, alleggerendo il carico dei tribunali; allo stesso tempo si dà spazio alla categoria degli avvocati, che non a caso vivono una luna di miele con questo Esecutivo”.
Claudia De Vincenzi
(24 aprile 2014)
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