Transparency International
Corruzione: Italia prima in Europa
Sessantanovesimo posto assoluto, ultimo tra gli stati europei, l'Italia mantiene il livello di percezione della corruzione dello scorso anno.
Presentata la ventesima edizione dell'Indice di Percezione della Corruzione, l'Italia, come lo scorso anno si classifica al 69' posto, ultima tra gli Stati europei.
Stessa posizione e stesso punteggio dello scorso anno. La classifica non lascia spazio a diverse interpretazioni se non che il nostro Paese è ancora troppo indietro nella lotta alla corruzione.
Il fenomeno della corruzione affligge in maniera endemica il nostro sistema economico, sottraendo allo stato risorse preziose, peggiorando la qualità dei servizi e contribuendo ad aumentare la povertà. I cittadini sono i primi a subirne le conseguenze, per questo non devono più rimanere in silenzio, ma prendere posizione con determinazione.
Guardando la classifica vediamo che, sullo stesso gradino dell'Italia troviamo Romania, Grecia e Bulgaria, questi ultimi due in risalita rispetto alla classifica dello scorso anno. In cima alla classifica, come da tradizione, Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia.
“Il CPI - indice di percezione della corruzione - 2014 evidenzia come il nostro Paese non sia ancora riuscito a intraprendere la strada giusta per il suo riscatto etico. Non possiamo restare fermi a guardare ancora per molto, mentre invece altri Paesi fanno progressi: come cittadini possiamo e dobbiamo essere parte attiva nella lotta contro la corruzione,” così dichiara Virginio Carnevali, Presidente di Transparency International Italia.
Per la classifica generale clicca qui
In concomitanza con l’uscita dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2014 é stato presentato l’innovativo servizio di Transparency International Italia ALLERTA ANTICORRUZIONE - ALAC per le vittime o i testimoni di casi di corruzione. Presenti all’incontro Virginio Carnevali, Presidente di Transparency International Italia, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, e Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, e Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria.
Dichiara Carnevali, presidente di Transparency International: “Il lavoro iniziato quest’anno dall’ANAC siamo sicuri che darà i suoi frutti, ma c’è bisogno anche del supporto dei cittadini. Solo grazie al loro coinvolgimento sarà possibile portare alla luce gli illeciti che altrimenti continueranno a rimanere insabbiati. Per questo motivo abbiamo dato vita al servizio ALLERTA ANTICORRUZIONE – ALAC, per tutti coloro che vogliono segnalare un caso di corruzione ma sono spaventati o sfiduciati dalle istituzioni. Noi possiamo aiutarli facendo in modo che il caso venga allo scoperto, superando così il muro di impunità che ancora oggi protegge i corrotti.”
Il servizio ALLERTA ANTICORRUZIONE – ALAC è nato proprio con l’obiettivo di incoraggiare chi ha qualcosa da segnalare nell’interesse pubblico. ALAC è infatti il primo esempio italiano di servizio di assistenza per chi deicide di segnalare episodi di corruzione e si avvale del software Globaleaks, che permette l’invio di segnalazioni in totale sicurezza e anonimato.
Per il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello “la corruzione è alimentata dall’eccessiva e inutile burocrazia,” aggiunge “Occorrono azioni volte a semplificare il rapporto tra Pubblica Amministrazione e impresa, consentendo il contatto immediato attraverso il pieno utilizzo delle potenzialità offerte dai sistemi digitali. E’ inoltre indispensabile aumentare i grado di consapevolezza del fenomeno e fornire agli imprenditori degli strumenti semplici per prevenirlo. Per questo motivo abbiamo voluto sviluppare, assieme a Transparency International Italia, un manuale anticorruzione per micro e piccole imprese: far crescere la cultura e la buona informazione sulla legalità è un nostro obiettivo irrinunciabile.”
Paolo Romani
(4 dicembre 2014)
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