Ministero del Lavoro
Lavoro nero: ecco il nuovo strumento di "intelligence" per l'attività ispettiva
Presentato da Italia Lavoro il nuovo strumento di mappatura del rischio per il contrasto al lavoro sommerso.
Italia Lavoro, agenzia strumentale del Ministero del Lavoro, ha condotto uno studio sperimentale nell'ambito del progetto IDEL - ispezione del lavoro nel contrasto al lavoro irregolare - quale soggetto attuatore per contro del Dicastero del Lavoro.
Si tratta, concretamente, di una mappatura del rischio quale strumento di "intelligence" per l'attività ispettiva in materia di vigilanza sul lavoro che si basa su una metodologia innovativa.
Partendo da una base dati derivante dall'incrocio delle informazioni scaturenti dall'esito dei controlli nonche' da una serie di variabili riferite alle imprese, il nuovo strumento e' in grado di agevolare l'intero corpo ispettivo e conseguentemente individuare in via preventiva le aziende maggiormente esposte al rischio di utilizzo di manodopera irregolare.
Con il progetto è stata attivata, per la prima volta, la correlazione e l'interscambio di dati tra gli archivi amministrativi della Direzione Generale Attività Ispettiva e della Direzione Generale Mercato del Lavoro oggi denominata per le Politiche Attive, incardinate, ambedue le Direzioni, appunto nel Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Piu nel dettaglio la banca dati della DG Attività Ispettiva e' stata analizzata per le informazioni desunte, a livello di impresa, sugli esiti delle ispezioni e tipologie di irregolarità riscontrate. Parallelamente, il data base della DG ex Mercato del Lavoro e' stato elaborato sulla scorta dei dati del sistema informativo delle "comunicazioni obbligatorie" contenente i flussi di ingresso ed uscita, nonché tipologie contrattuali, di manodopera delle imprese operanti nel territorio nazionale.
Proprio l'incrocio combinato, di tali banche dati, consente di delineare le cosiddette "Mappe di rischio" sulle quali il corpo ispettivo, nelle sue varie declinazioni e specializzazioni, può orientare proficuamente la propria azione istituzionale, con una maggiore efficacia rispetto alle tradizionali modalità di controllo, a campione o su segnalazione diretta, andando ad "intercettare" le aziende/settori/distretti lavorativi/comparti, maggiormente vocati al ricorso di manodopera-forza lavoro "irregolare".
Questo nuovo strumento viene affiancato all'azione degli altri attori istituzionali quali: l'Istat, per le stime della contabilità nazionale, l'Isfol, per quanto attiene l'osservazione delle principali caratteristiche del lavoro sommerso, il Ministero degli Interni, per L'Osservatorio sui flussi di popolazione immigrate regolari ed irregolari, il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, per la repressione dell'impiego di forza lavoro irregolare ancorché immigrata, l'Inps, per gli aspetti di evasione/elusione contributiva, nonché ulteriori soggetti istituzionali.
Come detto sopra, il miglior dialogo, abbinato ad un proficuo scambio di dati e di informazioni, in modalità open e assolutamente trasparente, certamente produrrà un concreto miglioramento dell'azione di contrasto, posta in essere dalla PA nel suo insieme, nei confronti di un mondo del lavoro che si estrinseca/esplica anche e purtroppo in modalità evasive/elusive, distorsive del sistema generale di regole degne di un Paese civile.
Stefano Olivieri Pennesi
(16 novembre 2014)
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