SUGGESTIONI OLIMPICHE
Il Presidente Renzi: rimettiamo in moto Fisco e P.A., poi le Olimpiadi del 2024
A Rtl l'annuncio: il prossimo 15 dicembre potrebbe essere ufficiale l'ambiziosa candidatura di Roma per i giochi olimpici, prime reazioni tra critiche (della Lega) e voglia di mettersi in gioco (il sindaco di Roma, Marino).
Trova ispirazione nelle parole di Antonio Conte, ammicca al presidente del CONI Giovanni Malagò e manda un messaggio neanche tanto velato all’ex presidente del Consiglio Mario Monti. Lo ha fatto il premier Matteo Renzi ai microfoni di Radio RTL, ieri mattina durante il programma “Non Stop News”. Nel corso del suo lungo intervento, Renzi ha aperto le porte ad un grande sogno stipato in fondo al cassetto, quello di poter candidare Roma come città ospitante dei Giochi Olimpici del 2024.
CONTE, L’ISPIRAZIONE – Renzi prende spunto dall’intervista rilasciata dal nuovo CT della Nazionale Italiana, Antonio Conte, che ce l’ha con i “ragazzotti” del calcio italiano che non hanno voglia di correre: “lo dico seriamente da cittadino – ha spiegato - che dobbiamo notare come il nuovo CT, e come già aveva fatto Prandelli, stia cercando di utilizzare la cassa di risonanza della Nazionale per mandare dei messaggi forti al Paese, e a me questo piace molto, e mi piace quello che ha affermato Conte, perché è vero: arrivi soltanto se metti un po’ di sudore e di fatica, se ti metti in gioco, se non fai il viziato, e anche se rischi di combattere qualche battaglia”.
IL SOGNO OLIMPICO – E di voglia di mettersi in gioco, Matteo Renzi, sembra averne davvero tanta. Il Premier mette sul banco quella “pazza” idea di poter organizzare nel 2024 le Olimpiadi a Roma, 54 anni dopo i Giochi del 1960. Per la candidatura ufficiale bisognerà aspettare, anche se ancora per poco: “Noi lavoriamo di sponda con il CONI, Malagò sta facendo un ottimo lavoro – ha continuato Renzi - io il 15 dicembre sarò con lui a premiare gli atleti italiani che hanno fatto grandi risultati nel 2014 e lì, in quella sede, racconteremo anche qualche sogno che abbiamo per i prossimi anni in Italia”.
GLI SCOGLI DA SUPERARE – Ma tra il sogno e la realtà c’è un paese attanagliato dalla crisi economica e che, a livello di strutture sportive, è rimasto ormai staccato anni luce dalle eccellenze a respiro mondiale. Un gap apparentemente incolmabile, almeno per ora, che spinse Mario Monti a fare dietrofront nel 2010 e ritirare la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020: “In quell’occasione il presidente disse che era un progetto troppo grande per l’Italia – conclude Renzi - Io, invece, dico che non ci sono progetti troppo grandi per il nostro paese. Se riusciamo a mettere in moto il fisco e la Pubblica Amministrazione le Olimpiadi le facciamo sotto gamba".
LE PRIME REAZIONI – Immediato il commento del segretario della Lega, Salvini che ricorda: “Abbiamo ancora le cattedrali nel deserto per le olimpiadi invernali a Torino e i debiti per i mondiali di nuoto di Roma. Renzi è un uomo pericoloso alla guida di governo - ribadisce Salvini -. Abbiamo 13 miliardi di euro non risarciti ai terremotati dell'Emilia Romagna. Abbiamo una disoccupazione record, ogni giorno chiudono 120 aziende, abbiamo ancora le cattedrali nel deserto per le olimpiadi invernali a Torino e i debiti per i mondiali di nuoto di Roma e il presidente del consiglio pensa a fare le olimpiadi in Italia. Non ci sono parole, è pericoloso".
Da Roma invece l'intervento del sindaco Marino: “Roma sarebbe orgogliosa di poter essere la candidata nazionale per ospitare le Olimpiadi del 2024. La città saprà mostrarsi ospite perfetta per le migliaia di atleti che prenderanno parte alle competizioni e per i milioni di sportivi che decideranno di assistere all'imponente evento. Abbiamo bisogno, se saremo tra i competitori, di mettere in piedi un disegno ambizioso ma sobrio, simbolo dei veri valori dello sport olimpico. Mi unisco per questo, a nome di tutti i romani, al sogno del premier Renzi". Oltre a Marino e Salvini anche qualcun altro pare aver già preso in parola il presidente Renzi: i bookmakers di tutto il mondo, basti pensare che sulla lavagna di BetPassion, la candidatura di Roma si gioca a 1,40, mentre una nuova rinuncia fa salire la quota a 2,55.
Senza arrischiarsi nelle scommesse non resta che sognare e sperare. Almeno quello non costa nulla.
Giuseppe Bianchi
(21 novembre 2014)
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