Riforme
Matteo Renzi a colloquio con il Presidente della Repubblica
In vista di una serie di appuntamenti cruciali per la tenuta dell'Esecutivo e della maggioranza che lo sostiene, il Premier si e' confrontato per piu' di un'ora con Giorgio Napolitano
Il Presidente del Consiglio è salito al Quirinale dove ha incontrato per più di un’ora il Capo dello Stato. L’incontro non era stato programmato e, da quanto è emerso, sarebbe stato concordato solo ieri in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Molto probabilmente il Premier ha chiesto di confrontarsi con il Presidente della Repubblica in vista di una serie di appuntamenti cruciali, quali il giudizio che darà Bruxelles sul DEF approvato dal Governo e l’inizio dell’iter parlamentare dei provvedimenti relativi alla modifica del Senato e della legge elettorale.
A questo proposito, Silvio Berlusconi ha rilasciato proprio ieri una serie di dichiarazioni con le quali, pur confermando di essere disponibile a fare le riforme assieme a Renzi, ha nello stesso tempo preso le distanze dal progetto per l’abolizione del Senato elettivo, precisando di non aver mai concordato con il Premier le soluzioni inserite nel d.d.l. approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il leader di Forza Italia, in particolare, contesta la composizione del Senato delle Autonomie, che ha definito una sorta di “dopolavoro comunale”, con evidente riferimento alla scelta fatta da Renzi di prevedere una consistente partecipazione di sindaci ed esponenti delle regioni, oltre alla nomina di 21 senatori da parte del Presidente della Repubblica.
Silvio Berlusconi ha, inoltre, frenato sulla possibilità di approvare in via definitiva la nuova legge elettorale, chiamata Italicum, perché a suo parere il provvedimento approvato dalla Camera dei Deputati potrebbe essere “incostituzionale”.
Il cambio di rotta di Forza Italia non sembra aver impressionato più di tanto Matteo Renzi, che ha giustificato il tutto con le esigenze elettorali delle singole forze politiche. C’è anche da segnalare che il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi -fedelissima del Presidente del Consiglio- ha fatto presente che le riforme “possono essere approvate anche senza Forza Italia”, provocando la prevedibile reazione di Toti, portavoce del partito guidato dall’ex cavaliere.
A poco meno di un mese dalle elezioni europee, le varie forze politiche hanno evidentemente la necessità di marcare il territorio, innalzando all’occorrenza il livello di tensione e di polemica, come stanno facendo da tempo anche il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, la Lega di Matteo Salvini e la nuova destra politica riunita nel partito “Fratelli d’Italia”, che si distinguono tutti per una posizione fortemente critica nei confronti dell’Unione Europea e della moneta unica.
In questa situazione in pieno movimento il Capo dello Stato ha, quindi, ritenuto opportuno fare il punto con il Presidente del Consiglio, considerato che c’è da tener conto anche dell’iniziativa di un gruppo di senatori del PD guidati da Vannino Chiti, che hanno presentato una proposta di riforma del Senato completamente diversa da quella sostenuta dal Premier e leader dei democratici.
Giorgio Napolitano, quindi, segue con la massima attenzione lo stato delle cose, tanto è vero che ieri, prima di firmare il provvedimento sull’Irpef licenziato dall’Esecutivo, aveva chiesto alcuni chiarimenti al ministro dell’Economia Padoan.
Moreno Morando
(26 aprile 2014)
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