Enti territoriali
Enti Locali, in Gazzetta Ufficiale le nuove misure
Pubblicato il decreto legge. Rideterminati gli obiettivi del Patto di Stabilità interno dei comuni. Contributo per 530 milioni di euro nel Fondo compensativo IMU e TASI. Assunzioni del personale in mobilità obbligatoria. Incrementate le risorse per il pagamento dei debiti commerciali.
E’ stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 140 del 19 giugno 2015 il testo del Decreto Legge n. 78/2015, che contiene disposizioni in materia di enti territoriali.
Come avevamo anticipato il 12 giugno scorso sul QPA, sono previste norme che allentano i vincoli consentendo a Comuni, Province e Città metropolitane margini maggiori per investimenti volti alla cura del territorio e all’erogazione dei servizi.
In particolare, vengono rideterminati gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018, concedendo agli enti un maggiore contributo di 100 milioni di euro (in termini di spazi finanziari) l’anno.
La sanzione, rappresentata dalla riduzione delle risorse spettanti dal Fondo di solidarietà, si applica in misura pari al 20% dello sforamento, anziché pari al 100%.
Analogamente, per le Province e le Città metropolitane le risorse che vengono erogate dal fondo sperimentale di riequilibrio vengono ridotte del 20%, anziché del 100% dello sforamento, con il limite massimo previsto del 3% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo.
Pagamento debiti commerciali
Per l’anno 2015 sono incrementate di 2 miliardi di euro le risorse destinate alle Regioni e alle Province autonome per far fronte al pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2014.
L’importo di 2 miliardi è ulteriormente incrementato dalle eventuali risorse disponibili e non utilizzate per il pagamento dei debiti degli enti del Servizio Sanitario nazionale.
Per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili dei Comuni maturati al 31 dicembre 2014, vengono concessi ulteriori 850 milioni.
Fondo compensazione IMU e TASI
Per il 2015 è attribuito ai Comuni un contributo di 530 milioni di euro. Con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, da adottare entro il 10 luglio 2015, viene stabilita , secondo una metodologia adottata dalla Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali, la quota di contributo spettante a ciascun ente, tenendo conto dei gettiti dell’IMU e della TASI del 2014.
Zone Franche Urbane dell’Emilia Romagna
Nei territorio dell’Emilia Romagna colpiti dall’alluvione del 17 gennaio 2014 e nei Comuni colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012 viene istituita la zona franca che beneficia di consistenti agevolazioni fiscali.
Possono beneficiare di tali agevolazioni le imprese localizzate all’interno della zona franca che rientrano nella definizione di ‘microimprese’ e hanno avuto un reddito lordo 2014 inferiore a 80.000 euro e un numero di addetti non superiore a 5 unità.
Le agevolazioni per questi soggetti consistono nell’esenzione dalle imposte sui redditi (fino a 100.000 euro di reddito) e dall’IRAP (fino a 300.000 euro) delle attività prodotte nelle ZFU (zone franche urbane) e dall’IMU per gli immobili siti nella zona franca. Le agevolazioni sono concesse per i periodi di imposta 2015 e 2016.
Clausola di salvaguardia
Nel decreto viene introdotta una norma che evita nel 2015 l’aumento dell’accisa sulla benzina previsto dalla legge di stabilità in caso di mancata autorizzazione da parte della Ue del meccanismo del reverse charge dell’Iva nel settore della grande distribuzione.
Per quanto riguarda il personale, l'articolo 4 del decreto dispone che i Comuni potranno assumere il personale collocato in mobilità obbligatoria dalle Province, anche se non hanno rispettato il Patto di stabilità e i tempi medi dei pagamenti.
Il provvedimento in esame prevede, altresì, che il personale delle province che alla data del 31 dicembre 2014 si trova in posizione di comando o distacco presso altra pubblica amministrazione, e' trasferito, previo consenso dell'interessato, presso l'amministrazione dove presta servizio, a condizione che ci sia capienza nella dotazione organica e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque ove risulti garantita la sostenibilita' finanziaria a regime della relativa spesa.
Da evidenziare, nell'art. 5, il trasferimento dei lavoratori della polizia provinciale ai Comuni. In particolare, si prevede che il personale appartenente ai Corpi ed ai servizi di polizia provinciale di cui all'articolo 12 della legge 7 marzo 1986, n. 65, transiti nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, anche in deroga ai vincoli di spesa del personale e delle assunzioni.
Per avere maggiori informazioni: vai al Testo del D.L.n. 78/2015
Moreno Morando
(20 giugno 2015)
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