Istat
Migliora il giudizio delle famiglie sulla qualità dell'acqua nelle loro abitazioni
In occasione della giornata mondiale dell'acqua, l'Istat ha fornito un quadro sulle risorse idriche del Paese.
L’Istituto Nazionale di Statistica, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, istituita dall'ONU e celebrata ogni 22 marzo, ha fornito un interessante quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche.
Dal report risulta che in Italia, le precipitazioni medie nel decennio 2001-2010, corrispondono ad un volume di acqua di 245.457 milioni di metri cubi. Tale valore è in aumento dell'1,8% rispetto alla media del periodo 1971-2000.
Nel 2012 i gestori dei servizi idrici operanti in Italia sono 3.161: nell'82,8% dei casi si tratta di amministrazioni comunali, negli altri casi di gestori specializzati.
Nel 2012 il prelievo nazionale di acqua a uso potabile ammonta a 9,5 miliardi di metri cubi, di cui l'84,8% proviene da acque sotterranee, il 15,1% da acque superficiali e il restante 0,1% da acque marine o salmastre.
Migliora il giudizio delle famiglie sull'erogazione d'acqua nelle loro abitazioni: la quota di famiglie che lamentano irregolarità nel servizio è diminuita, passando dal 14,7% nel 2002 all'8,6% nel 2014.
A dichiarare di non fidarsi a bere acqua di rubinetto è ancora una percentuale rilevante di famiglie ma in deciso calo: dal 40,1% del 2002 si è passati al 28% nel 2014. La sfiducia è molto elevata in Sardegna (53,4%), Calabria (48,5%), Sicilia (46,2%) e Toscana (38,3%).
La spesa media mensile delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale si attesta nel 2013 a 11,42 euro, il 4,5% in meno del 2012. Si tratta di quasi la metà di quella sostenuta per il servizio di acqua per l'abitazione.
Ad aumentare notevolmente (+74%) è stata invece la spesa media mensile effettiva delle famiglie per l'acqua nell'abitazione principale, da 12,16 euro del 2008 a 21,18 euro del 2013.
La quota di carichi inquinanti civili trattati negli impianti di depurazione di tipo secondario o avanzato, rispetto ai carichi inquinanti generati nel territorio, è del 57,6% nel 2012: in leggero aumento rispetto al 2008 (56,5%).
Nel 2014, la Sicilia risulta essere la regione con il maggior numero di agglomerati (riferimenti territoriali relativi ai sistemi di fognatura e trattamento delle acque reflue urbane) sotto procedura di infrazione della normativa in materia di trattamento dei reflui. Sono infatti 175, segue la Calabria con 130.
Fonte: ISTAT
Moreno Morando
(20 marzo 2015)
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