Le Interviste del Direttore
"L'Alta Velocità si è fermata a Battipaglia"
Michele Meta, Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, traccia le linee progettuali del Trasporto Pubblico
- Disegno di riforma del TPL
- TPL: primo punto il diritto dell'utenza
- Diritto alla mobilità? A breve sarà un diritto costituzionale
- Istituzione dello sportello telematico del diportista
- L'Italia è una piattaforma portuale naturale
- Speriamo si chiuda Etihad - Alitalia
- L'alta velocità ha cambiato in meglio la relazione Nord Sud
- A breve alta velocità Napoli - Bari
- Avevo previsto il PD al 40%
1) Quali sono le priorità di cui si sta occupando la Commissione trasporti?
Dopo aver concluso nelle scorse settimane l’indagine conoscitiva sul trasporto pubblico locale, ora stiamo cercando di tradurre il lavoro in un disegno di riforma del settore. Restiamo comunque in attesa del ddl del governo per poter unificare i testi in un provvedimento efficace e condiviso. Stiamo poi approvando una riforma importante per la nautica, con l’istituzione dello sportello telematico del diportista: è infatti all’esame della Commissione lo schema di decreto giunto da Palazzo Chigi. Stiamo inoltre conferendo al governo la delega per la riforma organica del Codice della strada, e contemporaneamente è all’esame una mia specifica proposta di legge su due temi importanti come le assicurazioni (introduzione di un sistema telematico che consenta di facilitare i controlli) e le immatricolazioni (lotta alla cosiddetta “estero vestizione”). Infine, sul fronte dei treni, ci stiamo occupando del cosiddetto “Quarto pacchetto ferroviario”: una serie di proposte legislative, approvate dall’Unione europea, volte ad aprire i mercati ferroviari nazionali e a raggiungere l'armonizzazione tecnica nel settore.
2) Quanto è importante un’attenta politica dei trasporti per la sviluppo del Paese?
Sostengo da tempo che il diritto alla mobilità debba essere un diritto di rango costituzionale, e l’ho inserito anche nella mia proposta di legge sul trasporto pubblico locale. Sono certo che anche la riforma del titolo V promessa da Renzi lo recepirà. Per riassumere in uno slogan l’importanza della politica dei trasporti per lo sviluppo del Paese, direi che occorre muoversi per crescere.
3) Cosa fare per intercettare il grande traffico proveniente da Suez che preferisce Rotterdam piuttosto che attraccare nei porti delle nostre coste, soprattutto meridionali?
L’Italia è una piattaforma naturale, ma per sfruttarne al meglio le potenzialità ritengo che siano necessari due ordini di interventi. Il primo è la riforma dei porti, comparto strategico che rappresenta tanti punti di Pil. Il secondo è la connessione dei porti stessi alle reti e ai corridoi internazionali che interessano la Penisola. Sono fiducioso che, entro l’estate, la riforma d’intesa con il governo sarà portata a buon fine.
4) Qual è il piano di sviluppo in linea generale dell’alta velocità?
Nonostante i lunghi ritardi e i costi abnormi, l’alta velocità / alta capacità è una realtà importante per l’Italia, perché ha cambiato in meglio la relazione Nord-Sud e quella Est-Ovest nel nostro Paese. Ma c’è un pezzo di Italia che purtroppo manca all’appello: se Cristo si è fermato a Eboli, come scriveva Carlo Levi, l’Alta velocità si è fermata a Battipaglia. La Napoli-Bari è ormai un obiettivo a portata di mano, ma occorrerebbe fare di più. Difficile, con queste risorse e con una domanda non altissima sul piano numerico, pensare a prolungamenti in tempi brevi dell’AV alla Calabria: l’alternativa più realistica, al momento attuale, mi pare quella di ammodernare e velocizzare le infrastrutture esistenti, per ridurre i tempi di percorrenza.
5) Il trasporto locale sarà sempre un sevizio in sofferenza?Cosa fare per portarlo ai livelli di qualità del trasporto pendolari dei paesi dell’Europa del nord?
Al pari di scuola e sanità, il trasporto pubblico locale deve essere considerato tra i servizi universali: i milioni di pendolari e di utenti del trasporto urbano devono avere un’alternativa all’uso del mezzo privato, oggi sempre più costoso e sempre meno sostenibile. La riforma del TPL deve basarsi sulla sottoscrizione di un patto serio e fattibile fra tutti gli attori: bisogna mettere al centro i diritti dell’utenza.
6) Si sta trovando una soluzione definitiva per l’Alitalia?
Mi auguro di sì. Dopo le scelte scellerate del passato, che hanno ridimensionato oltre misura la nostra compagnia di bandiera, servono ora coraggio e lungimiranza per capitalizzare quel ruolo che l’Italia può naturalmente svolgere in termini geografici e geopolitici. L’accordo con Etihad mi lascia ben sperare, purché non si perda di vista il nodo occupazionale.
7) Cosa si può fare per migliorare il nostro assetto viario? La situazione dei cantieri sulla Salerno Reggio Calabria e sull’Autostrada del Sole?
È diventata ormai un simbolo: il simbolo dell’opera più controversa, chiacchierata e costosa in Europa. Ma i lavori (iniziati nel secolo scorso) lasciano ormai intravedere la conclusione, e questa è finalmente una buona notizia. Sulla rete autostradale, comunque, ho una preoccupazione che non riguarda solo la Salerno – Reggio Calabria, ma tutto il Paese: è quanto mai necessario e urgente che le concessionarie investano in sicurezza e ammodernamento, anche perché l’aumento dei pedaggi le mette nelle condizioni di farlo.
8) Fare un ponte sullo stretto di Messina è un’idea definitivamente abbandonata?
Dal mio punto di vista, è un’opera scellerata e anacronistica. Un capitolo infausto che va chiuso in fretta.
9) Ricorda qualche aneddoto della sua esperienza politica, c’è qualche frase che ricorda, qualcosa di curioso che ci vuole raccontare?
Un mese fa, in un comizio, in quel di Frosinone, avevo detto che il Partito democratico avrebbe raggiunto il 40 per cento alle Europee. Lo riportò anche la stampa, pensando che il mio fosse un paradosso. Invece dicevo sul serio, e mi pare di essere stato un buon profeta.
Angelo Domini
(28 maggio 2014)
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