Lavoro
UE vs Italy
La commissione europea si esprime sulle riforme nel nostro Paese e su emergenza lavoro.
Pagella europea con le otto raccomandazioni per l'Italia. In particolare mettiamo l'accento sulla quinta la quale s'incentra sulla questione attinente il mercato del lavoro.
Viene richiesta dalla commissione una attenta valutazione sugli effetti dell'avvio della nostra riforma in tema lavoristico, e se necessario attivare immediatamente nuovi interventi maggiormente incisivi.
Uno dei punti salienti della quinta raccomandazione e' un invito esplicito alla "piena tutela sociale dei disoccupati" nonché a promuovere e rafforzare l'interdipendenza/legame tra politiche attive e passive.
Altro invito fondamentale e' stato quello di far dotare l'Italia di un sistema maggiormente integrato nell'ambito dei vari istituti inerenti i sussidi di disoccupazione nonché un miglio allineamento e collegamento tra produttività reale e salari conseguenti.
La commissione europea stigmatizza la necessità assoluta di agire per aumentare il tasso di occupazione in primo luogo femminile e di maggior tutela per i giovani.
Attivare in tutto il Paese adeguati servizi per l'impiego ai giovani iscritti ai servizi pubblici CpI come anche ai servizi offerti dalla agenzie private, e ambedue i canali pubblico e privato debbano poter garantire percorsi di apprendistato, di tirocinio, di stages, di lavoro a tempo determinato, di volontariato, ecc. tutti di qualità, entro la fine del 2014, conformemente a quanto previsto con gli obiettivi del programma Garanzia Giovani.
Più precisamente per migliorare l'incontro fra domanda e offerta, la commissione afferma che a seguito dei gravi ritardi accumulati dal nostro sistema di politiche attive e passive, e necessario accelerare fortemente con i piani che migliorano l'efficacia dei servizi (tutti) di collocamento puntando a rafforzare in particolar modo i "servizi pubblici per l'impiego".
Stefano Olivieri Pennesi
(2 giugno 2014)
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