Lavoro 2.0
Futuro economico e del mercato del lavoro
Il modello digitale di sviluppo per l'economia futura portando l'esempio del settore editoria.
Il contesto dell’editoria elettronica, esemplificativamente, allarga il proprio campo di azione esportando contenuti all’offerta di notizie, informazioni e servizi destinati ai siti web, divulgazioni e promozioni di testi scientifici o di nicchia, per mezzo di prodotti specifici a consumo e diffusione della “rete”.
L’universo editoriale affronta un profondo rinnovamento che non riguarda solamente lo strumento concreto sia libro che giornale o periodico, nella loro accezione materiale, quali supporti classici alla lettura e a consumo dei lettori tradizionali, ma anche e soprattutto i meccanismi alla base dell’industria tradizionale messi in discussione da nuovi processi e dinamiche in cui si sostanziano le nuove strategie di diffusione e uso dei rinnovati prodotti editoriali.
Anche il mercato del lavoro, dell’ambito editoriale, si scopre sempre più digitale e si lega a nuovi strumenti come l’e-reader ,i tablet e gli smart phone, dove il primo dispositivo concepito appositamente per la lettura e gli altri due quali strumenti di lavoro che possono soddisfare esigenze personali ma principalmente intensificare efficacia e produttività agli ambiti lavorativi e professionali.
Nell’epoca digitale il lavoro necessita sempre più di interconnessione permanente che si affianca ad una vita sociale condivisa in “remoto” sfruttando i canali che si supportano della rete: facebook, twitter, whatsapp, youtube, google plus, blog vari, ecc.
Tutto ruota sulla connettività anche gli elementi che stimolano l’emersione di nuova creatività ed innovazione. Si assiste ad una rivoluzione nei fatti, dei modelli produttivi e ad un profondo cambiamento delle strategie di comunicazione.
Sempre più emergono “lavoratori atipici 2.0” o anche liberi professionisti che si dedicano alla propria attività al di fuori dell’ambiente di lavoro classico/tradizionale e fuori dei canoni comuni previlegiando l’utilizzo intensivo di internet. Certamente tutti i mestieri tradizionali necessitano di essere intrapresi facendo i conti con competenze e metodi maggiormente innovativi.
Appunto il modello digitale moltiplica indubbiamente la possibilità, per i contenuti, di essere visibili da parte di una vasta utenza. Tornando al contesto del prodotto editoriale, la sua funzione non risulta più essere passiva, ma assume caratteri di attività ed interattività.
La tecnologia detta spesso le regole i prodotti vengono ad arricchirsi con contenuti multimediali ai quali possono concorrere anche i fruitori finali/utenti. Quindi i professionisti della comunicazione a tutto tondo, scrittori, editori, giornalisti, traduttori, blogger, fotografi, freelance, nel mare di informazioni presenti in rete e nelle sue potenzialità, debbono poter cogliere nuovi significati ma anche nuove competenze professionali da poter offrire ad un pubblico immensamente più ampio, diversificato, composito, non limitato o limitabile da confini fisici e sociali.
Stefano Olivieri Pennesi
(22 giugno 2014)
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