Lavoro e Politiche Sociali
Poletti: "affronteremo tutti gli aspetti del mercato del Lavoro"
In un'intervista rilasciata al Corriere delle Sera, il Ministro ha esaminato tutte le questioni all'ordine del giorno.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ha rilasciato un’intervista ad Enrico Marra, pubblicata sul Corriere della Sera.
Poletti è nato ad Imola 63 anni fa, si è diplomato perito agrario e si è iscritto giovanissimo al PCI, di cui è stato anche segretario imolese per sette anni. Ha assunto la carica di assessore all’agricoltura sempre ad Imola ed è poi stato eletto consigliere provinciale a Bologna, nelle file del PDS. Dal 2002 al 2014 ha ricoperto la carica di Presidente Nazionale della Legacoop.
Dopo il PDS non è più stato formalmente iscritto a nessun partito ed, attualmente, sarebbe tecnicamente un “indipendente” nel Governo Renzi. Ha le “spalle larghe” il Ministro del Lavoro e “maneggia” la materia che gli è stata affidata senza alcuna apparente difficoltà. Sa dove vuole arrivare e quello che può dire. Difficile che commetta gaffe. Sa “marcare” il terreno che gli interessa con grande maestria e, quando vuole, parla senza alcun giro di parole.
Ad esempio, alla domanda sulle aspettative di “abolizione” dell’art. 18 da parte di Alfano, il Ministro del Lavoro non ha dubbi di sorta :”No. Sarebbe in contraddizione con la linea del Governo. Se avessimo voluto farlo l’avremmo messo nel decreto su contratti a termine e apprendistato”, ha sostenuto Poletti, “ma noi abbiamo scelto una strategia in due tappe : il decreto e ddl delega”.
Per l’ex presidente di Legacoop, sarà proprio all’interno della delega che saranno affrontati tutti gli aspetti del mercato del lavoro, che riguardano la riscrittura dello statuto dei lavoratori, la revisione dei contratti, gli ammortizzatori e, soprattutto, l’inserimento del “contratto di inserimento a tutele crescenti”.
Su quest’ultimo argomento, Poletti ha sottolineato che per rendere appetibile questa scelta, occorre rendere “il contratto a tempo indeterminato e il contratto a tutele crescenti meno oneroso per l’impresa, alleggerendo il carico fiscale e contributivo”.
Il Ministro ha ammesso che esiste un reale problema di un “solco tra nuovi assunti e chi invece lavora con la garanzia dell’art. 18” ed occorre, quindi, approfondire il problema. Quanto alla soluzione di “abolire del tutto l’art. 18”, la risposta di Poletti è lapidaria :”non lo chiede nessuno nella maggioranza”.
Sulla questione del “ponte” verso la pensione per i lavoratori che hanno perso il lavoro in età avanzata, Giuliano Poletti ha parlato di “tema in lavorazione, strettamente legato alle risorse a disposizione”. In sostanza, il Governo sta studiando alcune diverse opzioni in vista della Legge di Stabilità, dovendo decidere anche “in che misura distribuire il costo di questo piccolo ponte o scivolo tra lavoratori, imprese e fiscalità generale”.
Poletti ha sottolineato che si stanno valutando “anche misure di flessibilizzazione, che però non mettano in discussione le attuali età di pensionamento, nel senso che chi volesse uscire uno o due anni prima verrebbe penalizzato”. Ha evidenziato, inoltre, che nella delega si sta lavorando su “un ammortizzatore universale” : ma va “risolto il problema di chi lo paga”.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali si è poi detto favorevole ad un contributo di solidarietà delle pensioni alte o al ricalcolo delle pensioni col metodo contributivo, “a patto che siano collegati agli interventi a sostegno dei lavoratori che altrimenti rischierebbero di finire esodati”.
In conclusione, il Ministro Poletti si è detto favorevole alla riduzione dell’Irap “perché oltretutto ha l’insana caratteristica di colpire le imprese a più alta intensità di lavoro. Ma dovremo fare i conti con le risorse disponibili”. Ma questo non si può certo dire che costituisca una gran novità.
Moreno Morando
(17 agosto 2014)
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