Incandidabilità
Rimane sulla poltrona il Sindaco condannato
ANAC: inammissibile disparità tra cariche elettive, serve una modifica legislativa.
Condanna non definitiva del Sindaco per tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Ma la normativa è ambigua e rimane in carica.
Ora l’ANAC (l’Autorità nazionale anti corruzione) chiede una possibile modifica normativa per uniformare le disposizioni sull’incandidabilità (e la sospensione dalla carica) per cariche regionali e locali.
La questione, in virtù della quale l’ANAC ha chiesto chiarimenti ai Ministeri dell’Interno, Giustizia e Semplificazione, è sorta a seguito di una condanna non definitiva riportata dal Sindaco di Sant’Arpino (CA).
L’Autorità, chieste delucidazioni al Prefetto di Caserta sul da farsi, come prevede la normativa, ha ricevuto risposta secca: nulla da fare se la condanna è solo per tentata corruzione, per di più non definitiva.
La risposta arrivata dal Prefetto, a seguito di parere richiesto al Ministero dell’interno, pone oggi una grave difformità di trattamento. L’interpretazione della legge comporta che le norme per l’incompatibilità delle cariche regionali siano più severe di quelle locali.
Sussiste infatti una differenza tra Sindaco e cariche regionali per reati che necessitano la sospensione della carica.
Nello stesso impianto normativo (d.lgs 235/2012), mentre per le cariche elettive regionali vi è la specificazione che per l’incandidabilità e la sospensione dalla carica deve esserci consumazione del reato ma anche il semplice tentativo (come nel caso di specie), nella norma relativa ai Sindaci ed alle cariche locali la puntualizzazione è assente.
Poco importa direbbe qualcuno, una interpretazione coerente della normativa impone la medesima interpretazione: sei incandidabile e ti fai da parte negli stessi casi. E invece no, ha detto il Ministero dell'Interno.
La condanna non definitiva del Sindaco per tentata concussione non comporta la sospensione dalla carica elettiva, a differenza di quello che avverrebbe per una carica regionale.
La disparità di trattamento è evidente e l’autorità chiede di uniformare le due norme.
Perché il sindaco che tenta di indurre alla concussione deve rimanere sulla poltrona?
Ci attendiamo tutti, e a breve, la modifica normativa che estenda la disciplina più severe anche alle cariche locali.
Luca Tosto
(12 giugno 2014)
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