Enti Locali
L'AVCpass è obbligatorio dal 1 Luglio
Allarme dai Comuni: l'entrata in vigore della verifica dei requisiti dei concorrenti rischia di paralizzare il sistema.
Da oggi è in vigore il sistema di verifica dei requisiti dei concorrenti, basato sul sistema AVCpass che consente alle stazioni appaltanti di procedere all'acquisizione della documentazione comprovante il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l'affidamento dei contratti pubblici. Una vera rivoluzione, s e si pensa che la misura è estesa a tutti i comuni. Si perché i Comuni sotto i 5000 abitanti hanno sperato fino a tarda notte in una proroga del Consiglio dei Ministri, ma nella seduta non se ne è parlato.
La preoccupazione dei Sindaci è legata all'entrata in vigore, del comma 3-bis dell'articolo 33 del Codice dei contratti, dove si rileva che la soppressa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture i cui compiti e funzioni sono stati trasferiti all'Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, non potrà più rilasciare il codice identificativo gara (CIG) ai Comuni non Capoluogo di Provincia che procedano all'acquisizione di lavori, beni e servizi in violazione degli adempimenti previsti dal citato comma 3-bis. In pratica non potrà essere più rilasciato il Codice Identificativo Gara necessario per i bandi nel caso in cui le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori, al di fuori dei Comuni Capoluogo di Provincia per acquisire lavori, servizi e forniture non facciano ricorso a centrali di committenza, anche associandosi o consorziandosi.
Il sistema sembrerebbe presentare le sue prime crepe in quanto parecchie stazioni appaltanti non hanno aderito alla piattaforma e molti operatori economici che avrebbero dovuto utilizzare il sistema per creare un proprio repository dove collezionare i documenti utili da presentare in sede di partecipazione alle procedure di scelta del contraente per l'affidamento di contratti pubblici, hanno rilevato problemi di funzionamento, con il rischio di inevitabili contenziosi.
L’Anci ha più volte sottolineato come il tempo tecnico dal 25 giugno (data di entrata in vigore del decreto legge n. 90/2014) ad oggi è stato veramente esiguo e in molti casi le centrali di committenza a livello regionale non sono state istituite anche perché la norna impone di farlo entro fine 2014. Per altro, visto il breve tempo a disposizione, è quasi certo che quasi tutti i comuni non capoluogo di provincia non saranno riusciti ancora o a consorziarsi o ad unirsi per centralizzare le procedure di acquisizione di lavori, beni e servizi.
C'è, poi, da aggiungere che per alcune categorie di servizi e di lavori non esisterebbero convenzioni Consip a cui i Comuni possano aderire con una possibile paralisi di tutte le procedure ed il caos negli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.
La forte preoccupazione è per il rischio di paralisi dell'attività dei Comuni, determinato dall'entrata in vigore della legge di conversione del Dl 66. All'articolo 9 si prevede infatti il divieto per i Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una centrale unica di committenza, e si stabilisce che l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici non rilasci il Codice Identificativo Gara (Cig) ai Comuni non capoluogo di provincia che acquisiscano lavori, servizi e forniture senza che questi si uniscano, costituiscano un accordo consortile, ricorrano ad un soggetto aggregatore o alle Province. L'unica alternativa prevista, laddove possibile, è l'acquisto di beni e servizi attraverso il Mepa e la Consip spa.
L’Anci ha auspicato che il governo recepisca in tempi rapidissimi l'ordine del giorno approvato dallo stesso esecutivo, con il quale si impegna tra l'altro a prevedere una deroga per gli acquisti in economia fino a 40 mila euro e per gli interventi di somma urgenza, definendo anche i termini di un indispensabile regime transitorio, tale da consentire ai Comuni di predisporre il nuovo assetto organizzativo. I Sindaci hanno evidenziato come la norma risulta non solo del tutto inapplicabile, ma in netta controtendenza rispetto ai principi di semplificazione e snellimento delle procedure.
Benedetto Leone
(1 luglio 2014)
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