ADDIO GIORGIO
Giorgio Faletti è morto questa mattina a Torino
Da qualche mese lottava contro il tumore, aveva 63 anni. Una vita tra televisione, scrittura, teatro e cinema. I messaggi di addio degli amici
“Ho sempre sostituito la paura di non farcela con la speranza di farcela di nuovo”. Le parole di Giorgio Faletti continuano a scuotere le anime di chi ne apprezzava il talento di scrittore e anche se amava dire che “andare a caccia di ricordi non è un bell'affare” ciò che lui lascia in chi lo ha seguito sin dagli inizi e dal successo di Drive In fino alle sue ultime pubblicazioni, sono davvero bei ricordi. Talentuoso e poliedrico, Faletti è morto oggi presso l'ospedale “Le Molinette” di Torino dove era ricoverato. I funerali saranno celebrati martedì 8 luglio alle 15 presso la Collegiata di San Secondo ad Asti dove era nato il 25 novembre del 1950 (camera ardente da lunedì presso l'ospedale torinese). La malattia con cui combatteva da qualche mese lo aveva costretto ad interrompere gli spettacoli che erano in programma e l'annuncio lo ha fatto lo stesso artista con un messaggio: “Cari amici, purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore”.
Il ricordo dell’amico Teo Teocoli: “E’ un dispiacere enorme, la sua perdita fa male al cuore perché la nostra era una grande amicizia. Giorgio è stato un compagno d’avventura quando fare cabaret era davvero un’avventura! Nel tempo, ci ha sorpresi per la sua poliedricità: attore, cantautore eppoi scrittore di grande successo. Viene a mancare un amico carissimo con cui ho condiviso gli anni più belli della carriera e della vita. E non sono frasi di circostanza”.
Roberto Vecchioni: “Te ne sei andato così, in silenzio, Giorgio. Senza dirci niente. Hai preso in giro noi e la morte: ti vorremo bene sempre".
"Un grande saluto di sogni all’amico Giorgio. Spirito libero e intenso" scrive Alberto Fortis.
Il “grazie” di Simone Cristicchi: “I soldi, il successo… non valgono nulla. Vale solo ciò che lasci nel cuore della gente. Per sempre. Ciao Giorgio Faletti. Grazie di tutto”.
E quello di Kaspar Capparoni: “Che tristezza apprendere della scomparsa di un grande uomo ed artista come Giorgio. Oggi mi sento un po’ più povero. Grazie di cuore per tutto quello che ci hai donato. Fai buon viaggio e arrivederci".
Sempre da Facebook l'addio di Margherita Fumero: “Devo salutare un altro grande amico, un amico di una vita, un grande artista: attore, cabarettista, musicista, cantante, scrittore! Sempre modesto, il successo non lo aveva cambiato, era rimasto il ragazzo che avevo conosciuto tanti anni fa.Ti voglio bene!”.
“Un altro amico ci ha lasciato... Un abbraccio grande, Ciao Giorgio, salutaci le Stelle” è il ricordo sul profilo Fb dei Nomadi.
“Non riesco a smettere di piangere. Non voglio crederci” scrive invece il giovane attore Nicolas Vaporidis.
“Non posso dire che fossimo amici stretti ma l’avevo incontrato diverse volte, cenato insieme, parlato - scrive Eugenio Finardi - Era una bella testa pensante che ha saputo esprimersi e realizzarsi in campi diversi e non facili. Mi dispiace molto".
“Dalle risate al cabaret, alla scrittura impegnata: grazie Giorgio per quello che ci hai lasciato e che resterà vivo con noi” è il messaggio di Eros Ramazzotti.
Angelo Branduardi invece pubblica una foto con Faletti che lo scorso anno ad Asti durante il festival Passepartout lo aveva accompagnato durante l'incontro col pubblico.
Sentite anche le parole spese dal sindaco di Asti Frabrizio Brignolo: “La Città di Asti si stringe attorno a Roberta e a tutti i congiunti di Giorgio Faletti. A nome degli astigiani esprimo il rammarico per la perdita di una persona che con la sua arte ha dato tanto, gioia, divertimento, sensazioni forti, con il teatro, la musica e la letteratura, agli italiani e ai lettori che in tutto il mondo hanno acquistato milioni dei suoi libri. La Città ha avuto molto da Giorgio e negli ultimi anni, da quando ha accettato la carica di presidente della Biblioteca, aveva stretto ancora di più il legame con la sua comunità, dando molto a una istituzione che come tutto il sistema pubblico della cultura attraversa momenti di difficoltà. Molto ha fatto in questi due anni e sappiamo quante altre iniziative e progetti avrebbe inventato con la sua vulcanica fantasia e condotto con il suo travolgente entusiasmo. Il modo migliore di ricordarlo sarà quello di continuare a lavorare per la cultura, la letteratura e l’arte, i servizi rivolti soprattutto ai giovani, come la Biblioteca Civica di Asti fa per propria vocazione. Dedicheremo uno spazio pubblico adeguato alla sua memoria, affinché il nome di Giorgio rimanga nel quotidiano degli astigiani, in modo da poter restituire almeno un briciolo dei sentimenti, delle sensazioni e del bene che ci ha regalato”.
Giuseppe Bianchi
(4 luglio 2014)
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