Commissione Europea
Via libera dall'Europa sul bilancio 2015, ma con riserve
Apprezzamento dell'Ue, ma resta il rischio di non conformità con i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita. A marzo valutazione sui progressi.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze in data 28.11.2014 ha reso nota l'opinione della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio.
In particolare, il programma dell'Italia ha ricevuto il via libera e non è prevista alcuna procedura d'infrazione a carico del nostro Paese. La Commissione ha tuttavia ravvisato un rischio di non conformità con i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita e ha segnalato che in marzo sarà necessario valutare i progressi compiuti da Belgio, Francia e Italia sotto tre profili: a) il grado di attuazione delle politiche economiche; b) la finalizzazione delle leggi finanziarie; c) i progressi compiuti sul fronte delle riforme strutturali.
Sul piano più complessivo dello stato dell'economia nell'Unione europea la Commissione riconosce che mentre si fanno sforzi sul piano delle riforme strutturali è necessario che i paesi con margini di manovra nel proprio bilancio, come nel caso della Germania, dovrebbero effettuare maggiori sforzi sul piano degli investimenti e dello stimolo alla domanda interna. Come anticipato più volte nelle valutazioni delle autorità italiane, anche la Commissione riconosce che l'economia globale e quella europea in particolare soffrono di un doppio problema, dal lato della domanda e dal lato dell'offerta.
In conclusione, i commissari che hanno presentato le comunicazioni in conferenza stampa hanno ricordato i tre pilastri su cui si regge la rinnovata prospettiva dell'Unione europea: investimenti ben finalizzati, riforme strutturali, responsabilità nella gestione dei bilanci pubblici. Si tratta di una strategia che corrisponde all'agenda di politica economica proposta dall'Italia per la nuova legislatura europea (investimenti, integrazione dei mercati, riforme strutturali, nel rispetto di politiche fiscali responsabili).
Il Commento del Ministero dell'Economia e delle Finanze
La valutazione della Commissione europea contiene un riconoscimento ai progressi compiuti dall'Italia nello sforzo di modernizzazione, ma anche uno stimolo ad accelerare il programma di riforme intrapreso con coraggio e determinazione per recuperare la competitività del nostro sistema produttivo. L'Italia proseguirà in questa direzione anche attraverso il piano di privatizzazioni, cui è affidato il compito di contribuire alla riduzione del debito pubblico e di migliorare l'efficienza dei mercati.
La politica economica del Governo è orientata a rilanciare la crescita e l'occupazione. Nell'ampio quadro degli interventi in questa direzione, la legge di stabilità 2015 persegue congiuntamente tre obiettivi: lo stimolo all'economia – prevalentemente attraverso la riduzione delle tasse, in particolare quelle sul lavoro; il finanziamento delle riforme strutturali affinché siano concretamente perseguibili e socialmente sostenibili; il controllo dei conti pubblici, perseguito attraverso il miglioramento della composizione della spesa e con l'obiettivo di ridurre il debito.
La Direzione
(28 novembre 2014)
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