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Derivati: Audizioni alla Camera dei Deputati
La Commissione Finanze della Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva, ha ascoltato in audizione la dottoressa Maria Cannata, Capo della Direzione Debito pubblico.
"Il termine “derivati” raggruppa una gran quantità di strumenti finanziari, le cui caratteristiche sono estremamente varie. Questa enorme varietà può generare confusione e lasciar erroneamente intendere che tutti i derivati abbiano natura speculativa o siano altamente rischiosi, proprio come quei prodotti complessi che, utilizzati spregiudicatamente, hanno originato la grande crisi finanziaria - avviatasi nel 2007 ed esplosa il 15 settembre 2008 col fallimento della banca d'affari Lehman Brothers – le cui ripercussioni ancora influenzano l'economia globale, e quella europea in particolare.
In realtà, molti derivati hanno funzioni essenzialmente di protezione contro rischi che chi sottoscrive i relativi contratti non vuole correre. Fra questi rientrano i derivati presenti nel portafoglio della Repubblica Italiana, gestiti dal Dipartimento del Tesoro del MEF, e in particolare dalla Direzione del debito pubblico. In questa relazione sarà ripercorsa l'evoluzione dell'utilizzo di strumenti derivati da parte del Tesoro, limitato a poche tipologie e sempre funzionale al raggiungimento degli obiettivi strategici di gestione del debito.
In proposito, che l'Europa è stata investita con particolare intensità dalla presente crisi perché sui problemi di carattere più generale si è innestata la crisi greca, che si è rapidamente trasformata in crisi del debito sovrano dell‟Area Euro. Conseguentemente, come tutto il resto della gestione del debito, anche l‟attività in derivati della Repubblica Italiana ha dovuto adeguarsi al nuovo contesto di mercato e regolamentare.
Prima, però, di procedere alla descrizione delle diverse fasi in cui tale attività si è sviluppata, si illustrerà il quadro normativo di riferimento ed i presidi instaurati nel corso del tempo per tenere sotto controllo il rischio di controparte. Infatti, se da un lato gran parte dell'operatività in derivati è stata orientata a mitigare rischi di mercato quali il rischio di cambio e il rischio di tasso di interesse, è anche vero che entrando in rapporti contrattuali con istituzioni bancarie era necessario premunirsi con opportuni presidi contro il rischio di controparte.
Infine, la seconda della relazione ė dedicata all'impiego di strumenti derivati da parte degli enti territoriali. Infatti, vista la competenza del Ministero dell'economia e delle finanze in materia di controllo della finanza pubblica a tutti i
livelli della pubblica amministrazione, il Dipartimento del Tesoro è stato investito anche del compito di monitorare l'evoluzione del debito a livello sub-nazionale; con lo sviluppo dei nuovi strumenti che l'innovazione finanziaria metteva a disposizione di tutti gli operatori del mercato e il ricorso ai derivati anche da parte degli enti territoriali, l'attività di monitoraggio si è quindi estesa anche a quest'ambito, in corrispondenza dell'evoluzione normativa intervenuta in materia".
Maggiori informazioni
La Direzione
(11 febbraio 2015)
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