Colpo di mano alla camera
ok della Camera alla responsabilità civile dei magistrati
Maggioranza battuta per 7 voti. L'emendamento della Lega al Ddl sull'Ue, nel Pd 34 franchi tiratori. Sel e M5s si astengono e favoriscono Forza Italia. L'Anm: "Norma anticostituzionale"
“Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue finzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale”. Questo il testo di un emendamento proposto da Gianluca Pini della Lega Nord e passato alla Camera con soli sette voti in più a favore nonostante la contrarietà della maggioranza. A favorire l'approvazione (il voto era segreto) l'astensione di alcuni deputati di Sel e del Movimento 5 Stelle.
Il documento, che ora passa al vaglio del Senato, è un emendamento della Lega alla legge comunitaria, il ddl su “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea” che introduce la responsabilità civile dei magistrati. Il testo è passato con 187 sì e 180 no.
Il giallo: al momento del voto in aula erano presenti 214 deputati del Pd su 293. Eppure voti contrari all'emendamento sono stati solo 180. Questo significa che tra le fila del Pd ci sono 34 franchi tiratori. Se si considera poi che tra i contrari all'emendamento ci sono anche alcuni deputati di Sc e Sel, due gruppi che hanno votato in ordine sparso, i dem che si sono astenuti o hanno votato a favore sono anche di più.
Immediata la replica dell'Anm che in merito all'emendamento ritiene che presenta “evidenti profili di illegittimità costituzionale ed è grave e contraddittorio che si indebolisca l'azione giudiziaria proprio mentre la magistratura è chiamata a un forte impegno contro la corruzione”.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “La tutela dell'indipendenza assicurata al giudice dagli ordinamenti non rappresenta un mero privilegio”. In Italia, secondo il Capo dello Stato c'è “una crescente e sempre più complessa domanda di giustizia e la giurisdizione deve essere, pertanto, in grado di soddisfare le attese dei cittadini, coniugando equità e imparzialità con una risposta efficace e tempestiva”.
Il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza: “Si è trattato di un vero e proprio colpo di mano del centrodestra con la complicità del M5S”.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Un pasticcio che non aiuta ad affrontare il tema e che va subito corretto. Una norma che investe un’importante legge euroepa che rischia così di trovare un impaccio in vista del semestre di presidenza italiana all’Ue”. Per il ministro si tratterebbe di un atto che si poteva rimandare anche perché la responsabilità civile del magistrato è una questione che “il Parlamento sta già affrontando con provvedimenti autonomi”. Poi in pieno accordo con l'associazione nazionale dei magistrati: “La norma ad una prima lettura sembra presentare elementi di incostituzionalità. Per accelerare un processo, si è rischiato di rendere più complicato un confronto che invece si sta sviluppando in modo sereno nelle commissioni parlamentari”.
Giuseppe Bianchi
(12 giugno 2014)
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