LA BELLA ITALIA - PAESAGGIO
Bosa, "il Villaggio Arcobaleno"
"C'era un posto con molti colori nel cielo, la pioggia cadeva, poi tornava il sereno e l'arcobaleno continuava ad apparire. Un giorno gli abitanti del Villaggio sono saliti sulla torre più alta del loro castello ed hanno tirato l'arcobaleno davanti a loro: l'arcobaleno ha sorriso, si è seduto sulle loro case ed è rimasto per sempre con loro. La pioggia non è più caduta sul Villaggio". (Libera traduzione del redattore da un pensiero di Nelson Lourenço, autore della foto).
Bosa (IPA: [ˈbɔːza], in sardo Bosa o, contratto, 'Osa) è un comune italiano di 7.953 abitanti della provincia di Oristano, in Sardegna. Si trova nella subregione storica della Planargia. Fino al 2005 faceva parte della provincia di Nuoro ma, in seguito all'applicazione della Legge Regionale 12 luglio 2001, n. 9 è passato alla provincia di Oristano.
Geografia fisica
Bosa si trova adagiata nella valle del fiume Temo. È l'unico centro della Sardegna edificato accanto all'estuario di un fiume, che è navigabile con imbarcazioni a basso pescaggio per circa 5–6 km. Si è sviluppata una frazione marina (Bosa Marina), frequentata stazione balneare, presso la quale si trova un porto che include quella che un tempo era l'isola Rossa, accanto alla foce del fiume, ora congiunta alla terraferma per mezzo di bastione carrabile.
Il borgo antico (Sa Costa) è in parte arroccato sulle pendici del colle di Serravalle, in cima al quale si trova il castello omonimo, edificato dalla famiglia toscana dei Malaspina tra il XII e il XIII secolo.
Tra le numerose specie viventi presenti nel mare di Bosa ve ne sono alcune meritevoli di catalogazione tra le specie poco diffuse nel Mar Mediterraneo. Corinactis virydis, di un bel colore lilla, colonizza la sommità della secca di Su Puntillone 13 km a sud di Bosa Marina. È una specie endemica dell'oceano Atlantico, poco diffusa nel Mediterraneo.
Monumenti e luoghi di interesse
La concattedrale dell'Immacolata Concezione, sorta su una preesistente costruzione risalente al XII secolo, più volte rimaneggiata in epoca successiva, è intitolata alla Madonna Immacolata. Venne realizzata a partire dal 1803, quando il Capitolo vescovile ne affidava il rifacimento al capomastro locale Salvatore Are al quale, in un secondo tempo si affiancherà il sassarese Ramelli.
Il nuovo edificio venne solennemente consacrato –a cantiere ancora aperto– dal vescovo monsignor Murro nel luglio 1809, mentre per il completamento dei lavori si dovette attendere l’anno successivo. L’edificio è costituito da un’ampia navata voltata a botte in cui si aprono quattro cappelle sul lato sinistro e tre sul destro. L’ampio presbiterio rialzato è coperto da una cupola impostata su tamburo ottagonale.
All’ingresso, a destra, si apre il cosiddetto Cappellone, che si presenta come un edificio autonomo dotato di altari e di un presbiterio rialzato coperto da una cupola.
Sotto l’egida del vescovo Eugenio Cano, negli anni settanta dell’Ottocento, la cattedrale fu oggetto di interventi di abbellimento, che vanno dalle decorazioni pittoriche, realizzate dal parmense Emilio Scherer, al rifacimento dell’organo –originariamente costruito dal lucchese Giuseppe Crudeli nel 1810 e del quale si conserva la cassa neoclassica– operato nel 1875 dai fabbricanti modenesi Tommaso Piacentini e Antonio Battani di Frassinoro (Modena);
• la chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, antica cappella palatina del castello di Bosa, presenta al suo interno un ciclo di affreschi del XIV secolo;
• la chiesa di San Pietro extra muros, antica chiesa romanica lungo le sponde del fiume Temo, a breve distanza dal centro abitato;
• la chiesa di Sant'Antonio extra muros
• la chiesa di Santa Maria del Mare;
• la chiesa di Santa Croce;
• il convento dei Cappuccini;
• l'oratorio del Rosario;
• la chiesa ed il convento del Carmine;
• la chiesa campestre di Santa Giusta.
• Castello di Serravalle, edificato in varie fasi sull'omonimo colle è caratterizzato dalla cinta muraria, lunga 300 metri, e da sette torri. Nella piazza d'armi del castello si trova la piccola chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos.
• Torre di Bosa, edificata sull'Isola Rossa al fine di contrastare e scoraggiare le incursioni dei Saraceni.
• Torre Argentina, lungo la costa in direzione di Alghero. Faceva parte della rete di controllo e sorveglianza contro le incursioni saracene ed è collegata visivamente con tutte le altre torri simili (ad esempio quella dell'Isola Rossa e quella di Foghe/columbargia solo per citarne alcune).
Musei
• La Collezione Permanente "Pinacoteca Antonio Atza" conserva le opere pittoriche di Antonio Atza, oltre ad alcune opere di artisti con i quali lo stesso Atza ebbe rapporti di amicizia (Stanis Dessy, Giovanni Thermes e Giovanni Pisano.
• La Collezione etnografica Stara è una raccolta di strumenti agricoli e marinari risalenti alla fine dell'Ottocento, inizi del Novecento. È suddivisa in ventisei sezioni che trattano, ognuna, un mestiere differente.
• Il Museo Casa Deriu, ospitato in un palazzo signorile ottocentesco, conserva l'arredo originale dell'epoca ed ospita la raccolta artistica del pittore Melkiorre Melis oltre ad un allestimento per mostre temporanee.
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Fonte: Wikipedia
Moreno Morando
(10 novembre 2015)
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