LA BELLA ITALIA - PAESAGGIO
Craco: il paese fantasma
Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund.
Craco (Cracum o Graculum in latino) è un comune italiano di 762 abitanti della provincia di Matera in Basilicata.
Negli anni sessanta, il centro storico ha conosciuto un esodo che lo ha reso una vera e propria città fantasma. Tuttavia, questo fenomeno ha contribuito a renderne particolare l'abitato, tanto che per tale caratteristica è diventato una meta turistica ed un set cinematografico per vari film.
Geografia fisica
Craco sorge nella zona collinare che precede l'Appennino Lucano a circa 390 metri sul livello del mare, a mezza strada tra i monti e il mare, nella parte centro-occidentale della provincia. Il territorio è vario, con predominanza dei calanchi, profondi solchi, scavati dalle acque piovane, in un terreno cretoso dalla discesa a valle.
I comuni limitrofi sono Pisticci (20 km), Montalbano Jonico e Stigliano (25 km), San Mauro Forte (27 km), Ferrandina (33 km). Dista 58 km da Matera e 104 km dal capoluogo di regione Potenza.
Fondazione
Le prime tracce delle origini di Craco sono alcune tombe, che risalgono all'VIII secolo a.C., è probabile che abbia offerto riparo ai coloni greci di Metaponto, quando questi si sono trasferiti in territorio collinare, forse per sfuggire alla malaria che imperversava nella pianura.
Craco fu successivamente un insediamento bizantino. Nel X secolo monaci italo-bizantini iniziarono a sviluppare l'agricoltura della zona, favorendo l'aggregamento urbano nella regione.
La prima testimonianza del nome della città è del 1060, quando il territorio fu sottoposto all'autorità dell'arcivescovo Arnaldo di Tricarico, che chiamò il territorio Graculum, ovvero piccolo campo arato.
Medioevo
Erberto, di probabile origine normanna, ne fu il primo feudatario tra il 1154 e il 1168. La struttura del borgo antico risale a questa epoca, in cui le case sono arroccate intorno al torrione quadrato che domina il centro.
Durante il regno di Federico II, Craco fu un importante centro strategico militare. Il torrione infatti domina la valle dei due fiumi che scorrono paralleli, il Cavone e l'Agri, via privilegiata per chi tentava di penetrare l'interno.
Nel 1276 Craco divenne sede di una Universitas. Nel XV secolo, la città si espanse intorno ai quattro palazzi: Palazzo Maronna, Palazzo Grossi, Palazzo Carbone, Palazzo Simonetti.
Moti rivoluzionari e brigantaggio
Nel 1799 Innocenzo De Cesare, studente a Napoli, rientrò a Craco e capeggiò il movimento della "borghesia rurale", movimento rivoluzionario della Repubblica partenopea che si proponeva, con sommosse e tumulti in tutta la regione, di rompere i rapporti feudatari che caratterizzavano l'agricoltura del tempo. A Craco la rivolta fu sedata nel sangue, a Palazzo Carbone.
L'8 novembre 1861, nel pieno della reazione borbonica poco dopo l'unità d'Italia, l'armata brigantesca di Carmine Crocco e José Borjés, dopo aver occupato e devastato Salandra, si diresse verso Craco.
In questo periodo si distinse un brigante crachese chiamato Giuseppe Padovano, ex soldato borbonico datosi alla macchia. Il suo soprannome era "Cappucino", in quanto da giovane frequentava il monastero di Craco per poter studiare.
Abbandono
A causa di una frana di vaste proporzioni, nel 1963 Craco iniziò a spopolarsi e parte degli abitanti si trasferì a valle, in località "Craco Peschiera". Allora il centro contava quasi 2000 abitanti.
Nel 1972 un'alluvione peggiorò ulteriormente la situazione, impedendo un'eventuale ripopolazione del centro storico e dopo il terremoto del 1980 Craco vecchia venne completamente abbandonata.
Paese fantasma
Ad onta di questo esodo forzato, Craco è rimasta intatta, trasformandosi in un paese fantasma. Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund.
Il comune, nella realizzazione di un piano di recupero del borgo, ha istituito, dalla primavera del 2011, un percorso di visita guidata lungo le strade del paese e nel dicembre 2012 è stato inaugurato un nuovo itinerario, che permette di addentrarsi nel nucleo della città fantasma.
Nel 2013, il centro storico ha registrato un'affluenza di circa 5.000 visitatori.
Cinema
Craco è stata scelta da molti registi come location per i loro film. Da citare La passione di Cristo (2004) di Mel Gibson, ove Craco fu scelta dal regista come sfondo durante la scena dell'impiccagione di Giuda, e Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi, nell'episodio dell'arrivo di Carlo Levi alla nuova destinazione di confino, Gagliano.
Fonte: Wikipedia
Francesco La Scaleia
(5 ottobre 2015)
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