Giustizia Amministrativa
Per entrare nei Vigili del Fuoco bisogna avere una fedina penale immacolata
Secondo il Consiglio di Stato, occorrono i medesimi requisiti di moralità richiesti per tutti i corpi di polizia.
La questione prende le mosse da un provvedimento del ministero dell’interno che escludeva dall’assunzione un concorrente - collocatosi in posizione utile per l’assunzione quale Allievo Vigile del Fuoco nel Corpo Nazionale VV.F. all’esito di una procedura di stabilizzazione del personale volontario del Corpo - per difetto del requisito delle qualità morali e di condotta.
Il ministero aveva rilevato che il concorrente aveva riportato nel 2009 una condanna penale per reati non colposi.
Il concorrente aveva fatto ricorso al TAR del Lazio, il quale aveva accolto la domanda rilevando come “la sentenza di condanna … non integra un’ipotesi di esclusione dal concorso, tenuto conto che per l’accesso al pubblico impiego non è più necessario il requisito della buona condotta”, mentre “le disposizioni della legge n. 53/1989 (art. 26) sul possesso delle qualità morali e di condotta stabilite per l’ammissione alle forze di polizia non possono essere richiamate nel caso di specie, trattandosi di selezione per l’accesso ai vigili del fuoco”
Il ministero aveva proposto appello.
Con sentenza 13.11.2015, n. 5199, Sezione terza, il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar del Lazio affermando che se la buona condotta è certamente venuta meno come requisito per l'accesso agli impieghi pubblici definibili "ordinari" erra il Giudice di primo grado nel ritenere non applicabile al caso di specie le disposizioni della legge n. 53/1989 ( art. 26 ), in quanto, in disparte l’applicabilità anche al Corpo dei Vigili del Fuoco dell’art. 35, comma 6, del D. Lgs. n. 165/2001 (dovendo lo stesso ritenersi ricompreso nel novero delle "amministrazioni che esercitano competenze istituzionali in materia di difesa e sicurezza dello Stato, di polizia, di giustizia ordinaria, amministrativa e contabile"), è l’art. 5 del D. Lgs. 13 ottobre 2005, n. 217 ad annoverare, tra i requisiti di partecipazione al concorso per l’assunzione dei vigili del fuoco, quello delle “qualità morali e di condotta previste dalle disposizioni dell'articolo 26 della legge 1° febbraio 1989, n. 53” ( comma 1, lett. e).
Dunque duplice affermazione; la prima di principio: anche il Corpo dei Vigili del Fuoco deve essere annoverato tra le forze “di difesa sicurezza e polizia dello stato”; la seconda in punta di diritto: vi è la norma espressa che anche per l’assunzione nel corpo dei Vigili del Fuoco valgono i medesimi requisiti di qualità morali e di condotta richiesti per i corpi di polizia e sicurezza.
Paolo Pittori
(19 novembre 2015)
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