Programma agenda digitale
"Scuola 2.0": 3,7 milioni di euro per la seconda fase del progetto
L'iniziativa, finanziata con Fondi Fesr 2007-2013, ha coinvolto 62 istituti, 201 classi e circa 200 insegnanti su tutto il territorio regionale.
L’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata, Raffaele Liberali, ha presentato ai giornalisti, ai docenti e ai dirigenti scolastici la Delibera di Giunta Regionale con la quale si dà il via libera alla seconda fase del progetto “Scuola 2.0”, interamente finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2007-2013.
Essa prevede il finanziamento ed il completamento di due distinte tipologie di operazioni: Scuola 2.0 e Classi 2.0.
Scuola 2.0 è un progetto nazionale di ampio respiro, il cui connubio con le altre azioni (LIM, Classi 2.0, editoria digitale), oltre a contribuire ad una modifica di scuole ed aule, richiede un ripensamento dei modelli, dell’organizzazione e della programmazione didattica, dei rapporti scuola-famiglia, scuola-istituzioni locali.
Tutto questo significa mettere in campo un progetto complesso che possa prevedere l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie e strumenti diversificati tra cui, oltre ai kit LIM, anche, ad esempio la Tv digitale, le piattaforme per la gestione di classi virtuali, i vari reader, tablet, netbook ecc.
Realizzare una Scuola 2.0 significa trovare una soluzione progettuale, fortemente innovativa, che risponda ad esigenze, sia didattiche che organizzative, di un intero istituto scolastico.
In una Scuola 2.0 le dotazioni tecnologiche devono essere:
- interoperabili, cioè realizzare sistemi che, anche se non omogenei, possono interagire e comunicare tra loro, scambiarsi o riutilizzare informazioni;
- integrabili, cioè essere pienamente fruibili con i dispositivi già esistenti;
- multipiattaforma, quindi funzionanti su più sistemi operativi ed in particolare su piattaforme operative Unix/Linux, Microsoft Windows e Apple Macintosh.
Classi 2.0 si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quotidiana. Alunni e docenti possono disporre di dispositivi tecnologici e device multimediali e le aule vengono progressivamente dotate di apparati per la connessione ad Internet.
Le Classi 2.0 costruiscono, con il supporto dell'A.N.S.A.S. e di una rete di Università associate, un progetto didattico per la sperimentazione di metodologie didattiche avanzate.
Nello specifico, esse sono ambienti di apprendimento collettivo e partecipato, in cui all’insegnamento tradizionale si affiancano nuove forme di didattica, il tutto attraverso la convivenza di strumenti tradizionali e nuove tecnologie.
Ogni Classe 2.0 avrà una dotazione minima così composta:
- un dispositivo mobile per alunno, prevalentemente un notebook o un tablet di ultima generazione dotati di scheda wireless in grado di interagire con una rete esistente;
- una LIM o uno schermo interattivo: il dispositivo permette la manipolazione di testi, immagini, esplorazioni del web e attività collaborative;
- una infrastruttura di rete preferibilmente Wi-Fi, con access point in grado di negoziare il traffico dell’intera classe e con politiche di sicurezza adeguati alla situazione;
- ciascun dispositivo deve essere corredato di programmi adeguati alla didattica della scuola in questione.
Ogni Scuola 2.0 riceverà un contributo di 132.000 euro, mentre gli Istituti con Classi 2.0 riceveranno contributi dagli 11.000 agli 80.000 euro.
“Negli ultimi due anni - ha dichiarato Liberali - dal 2013 al 2015, il progetto “Scuola 2.0”, nell’ambito del programma “Agenda digitale nelle scuole della Basilicata”, ha coinvolto 62 scuole di cui 14, entro la fine dell’anno, saranno già interamente 2.0 (35 sono in tutta Italia), 201 classi 2.0 (1321 in Italia) e circa 200 insegnati.
Il progetto formativo è stato realizzato con un investimento complessivo di circa 5 milioni e 300 mila euro, dei quali 1 milione e 600 mila euro impegnati nella prima fase e ormai in dirittura d’arrivo, e 3 milioni e 700 mila per la seconda fase avviata oggi.
In un momento particolarmente delicato in cui è al centro di grandi trasformazioni, la scuola – continua Liberali - è in cima alle priorità del governo regionale perché ha una importanza strategica sia per la formazione dei cittadini sia per lo sviluppo economico del territorio.
L’investimento della Regione sulla scuola digitale non si fermerà qui - conclude l’assessore - vogliamo che tutte le scuole della Basilicata siano 2.0 e vogliamo formare tutti i docenti della nostra regione. Il ministero ha annunciato che nei prossimi anni è previsto un miliardo di investimenti sulla scuola digitale, 600 milioni di euro per le infrastrutture e 400 milioni di euro sulla parte immateriale.
Le uniche due regioni pronte per accogliere queste opportunità sono la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia, grazie al lavoro che stiamo facendo. Il Miur sta guardando con grande e positiva attenzione alle azioni che stiamo intraprendendo. Sul fronte dell’innovazione digitale nel mondo della scuola vogliamo essere un modello per il Paese, consapevoli che il futuro della Basilicata riparte da qui”.
Per saperne di più:
vai ai link Scuola1
Francesco La Scaleia
(29 ottobre 2015)
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