Hi-Tech
Pechino vuole un sistema operativo fatto in casa
L'idea delle autorita' cinesi e' quella di sostituire i sistemi operativi dei colossi americani Microsoft e Google
La notizia arriva da New York e lo riporta Wall Street Italia. La Cina conta di poter avere a disposizione entro ottobre un nuovo sistema operativo fatto in casa, per contrastare Microsoft, Google e Apple, le grandi corazzate americane dell’hi-tech. La fonte è l’agenzia di stampa del partito comunista cinese Xinhua, poi ripresa anche da Reuters.
Lo “scontro” in atto da tempo tra U.S.A. e Cina per la supremazia a livello industriale e commerciale (con ovvi effetti sui rispettivi dati del Pil), si è ora focalizzata anche sulla tecnologia informatica.
Il Governo di Pechino sta facendo di tutto per aiutare l’industria cinese a recuperare il gap con l’hi-tech statunitense, allo scopo di arrivare infine a sostituire i sistemi finora importati dalle industrie americane del settore, come “Windows” di Microsoft e il sistema operativo per cellulari e tablet di Google “Android” ( da WSI).
L’agenzia Xinhua ha interpellato Ni Guangnan, responsabile della squadra di ricercatori che da circa 5 mesi sta studiando proprio lo sviluppo dei nuovi sistemi operativi (s.o.) “made in China”.
Il programma prevede che il s. o. creato dai cinesi sia applicato dapprima su dispositivi desktop, per estendersi successivamente a smartphone ed agli altri dispositivi mobili.
Va segnalato che ci sono già altri sistemi operativi creati in Cina, ma si tratta di realizzazioni non reggono il confronto con la tecnologia dei Paesi più avanzati in questi settori. Ora la speranza per Pechino è di poter avere a disposizione entro un paio di mesi questo nuovo s.o. creato in casa, in grado di competere alla pari con i colossi del settore, puntando al suo uso sistematico nel desktop entro 1-2 anni; ed entro 3-5 anni, per quanto riguarda i s.o. mobili.
Si evidenza che la Cina ha già adottato una serie di misure “protezionistiche” vietando “Windows 8”, l’ultimo s.o. di Microsoft; decisione che per prima aveva appunto sollevato i primi sospetti negli U.S.A., sull’intenzione di Pechino di “proteggere le proprie imprese nazionali”. A questo proposito, si evidenzia che Microsoft è stata messa sotto inchiesta per “violazioni antitrust”.
Si sottolinea, inoltre, che da qualche mese il Governo cinese ha annunciato che Google rischiava di realizzare una sorta di “monopolio di fatto” nel settore smartphone in Cina, grazie al suo s.o. mobile Android. Fatto che, secondo Pechino, avrebbe danneggiato alcune società locali.
Vedremo come andrà a finire questo ennesimo “scontro all’arma bianca” fra Cina e Stati Uniti, per aggiudicarsi la supremazia mondiale anche nel settore hi-tech.
Moreno Morando
(28 agosto 2014)
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