Lotta alla corruzione
Renzi : "responsabilita' anche della mia parte politica"
In visita a Napoli, il Presidente del Consiglio ha voluto chiarire, in riferimento allo scandalo Mose, che non e' possibile distinguere tra chi e' iscritto o meno al partito
Un Matteo Renzi a ruota libera -come sempre, del resto- quello visto e sentito oggi a Napoli. Senza peli sulla lingua ha affrontato a viso aperto i problemi dell’Expo e del Mose, dichiarando a chiare lettere che “chi ruba non deve avere più nulla a che fare con gli appalti pubblici”.
Con la consueta schiettezza il giovane Premier ha affermato che “non si può negare la responsabilità politica anche del PD : sarebbe fuori dalla storia. Non si possono fare distinzioni fra chi è iscritto o non è iscritto al partito”.
Il Presidente del Consiglio e segretario del PD ha nuovamente invocato l’applicazione di una sorta di DASPO per i politici corrotti, annunciando che venerdì prossimo il Consiglio dei Ministri adotterà provvedimenti urgenti, conferendo i necessari poteri al Presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Con l’occasione l’Esecutivo accoglierà le raccomandazioni formulate dalla Commissione Europea pochi giorni fa.
Secondo Matteo Renzi “i corrotti devono essere cacciati a calci nel sedere”. A suo parere, occorre cambiare radicalmente il processo amministrativo e le procedure pubbliche degli appalti. A questo proposito, il Premier ha affermato che il pacchetto giustizia “che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri entro giugno, conterrà norme anche in materia di lotta alla corruzione”.
Anche il Presidente del Senato Piero Grasso ha evidenziato oggi la necessità di usare il pugno duro, prevedendo “la decadenza dalle cariche pubbliche” e chiedendo “lo stop ad ogni vitalizio per mafiosi e corrotti”.
Moreno Morando
(7 giugno 2014)
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