Imu e Tasi
In Italia ci saranno 200.000 aliquote diverse nei vari comuni
Assosoftware segnala i dati aggregati derivanti dalle delibere gia' assunte e dalla previsione di quanto accadra' nei prossimi mesi. Ma, tutto sommato, al cittadino importa solo che tutto funzioni per il meglio nel suo comune.
Secondo Assosoftware, tra Imu e Tasi, in Italia ci sarà un vero e proprio caos gestionale, entro la fine dell’anno, anche per i software più sofisticati. Effettivamente, i dati comunicati (l’analisi è di Itworking) lasciano a bocca aperta : alla fine, con tutte le delibere che adotteranno i comuni italiani, ci si ritroverà con circa 200.000 aliquote diverse; vale dire 200.000 parametri diversi per calcolare il tributo da pagare.
E’ stato segnalato che ogni comune, mediamente, prevede 11-12 diverse aliquote, tanto è vero che nel 2013, solo per l’Imu, si è arrivati fino a 104.000. I 2.200 comuni che hanno deliberato in tempo utile per far pagare la prima rata entro il 16 giugno, hanno individuato un totale di 27.000 aliquote; per cui si presume che, quando avranno deliberato gli altri, si arriverà più o meno a 95.000. Basta sommare ed il calcolo è presto fatto.
Assosoftware sottolinea poi le ulteriori complicazioni derivanti dalle varie detrazioni per reddito, catasto e quoziente familiare. Si parla di 3.996 diverse tipologia di detrazione, individuate finora nelle varie delibere assunte dai comuni. Alla fine si presume che saranno più di 14.000, per cui -in questa situazione- sarà difficile , sempre per Assosoftware, “fornire un quadro con un disegno organico della tassazione”.
Detta così la cosa fa un po’ sensazione, perché il primo pensiero che viene alla mente è che non sembrerebbe questa la strada giusta per “semplificare”. Ma se ci si pensa un attimo, in fondo, è sacrosanto che ogni comune deliberi su queste problematiche alla stregua di tutta una serie di valutazioni che debbono tener conto di un’infinità di diversi fattori.
Tutto sommato, a noi cittadini che dovremo pagare il tributo, cosa importa che le “aliquote” siano 200.000 o anche di più? E lo stesso discorso vale per le detrazioni. Quello che importa, alla fine, è che ogni comune italiano cerchi di spiegare nella maniera più semplice possibile cosa deve fare il contribuente di quel territorio, facilitando al massimo la procedura per il pagamento.
A quanto pare, dal 2015 i cittadini dovrebbero ricevere dal proprio comune i moduli preventivamente compilati. Salvo le opportune verifiche, naturalmente, questo dovrebbe essere un sistema in grado di facilitare di molto il compito ai contribuenti.
Quanto ai problemi sollevati da Assosoftware, con tutto il rispetto, fanno venire alla mente il “Cicero pro domo sua”, “Cicerone (che parla) in favore della sua casa” degli antichi latini, nel senso che forse c’è un eccessivo fervore nel sollevare una problematica di cui si devono far carico gli operatori dei software gestionali, non certo i singoli cittadini.
Moreno Morando
(10 giugno 2014)
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