Danno erariale
Condanna al radiologo che non leggeva le radiografie
Conclusa la vicenda per un medico radiologo nel Savonese. Aveva troppo lavoro e ha preso un abbaglio sul referto.
A nulla conta se il carico di lavoro in quel periodo è difficile da sostenere. Non importa neanche se il computer fa cilecca e stampa referti sbagliati in automatico. Sei un medico, in quanto tale, se hai agito in modo negligente, sei economicamente responsabilità verso la ASL di appartenenza che ha pagato per le lesione al paziente dovute dall’aggravamento non rilevato dalla diagnosi.
Questa in breve la vicenda sottoposta al vaglio della Corte dei Conti, sezione Ligure, che ha condannato un radiologo per danno erariale indiretto, in quanto la ASL di appartenenza ha dovuto pagare 250.000 € per lesione ed aggravamento della malattia agli eredi del paziente affetto da grave neoplasia polmonare.
Il referto scritto dal medico e correlato alla radiografia nulla diceva sulla grave malattia in stato di avanzamento, nonostante nessun dubbio per gli altri medici che in seguito hanno analizzato le immagini radiografiche: la malattia era chiaramente rilevabile.
Il paziente nell’aprile 2009 si era sottoposto ad esame radiografico standard del torace presso l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Affidata la documentazione radiografica ad altro medico, questo ed evidenziato in modo chiaro il grave stato di salute. Con questi presupposti, il paziente che sporgeva querela, veniva poco dopo sopraffatto dalla malattia.
A seguito del decesso, figli e moglie hanno deciso di ritirare la querela e chiudere la vicenda in via transattiva, ottenendo, come somma onnicomprensiva, il risarcimento per la lesione, consistente questa nell’aggravamento e protrazione della durata della patologia preesistente.
La questione posta all’attenzione della Corte dei Conti Ligure, ha riguardato la responsabilità verso l’amministrazione del medico.
Sia il medico consulente del p.m., che i medici di asl e della assicurazione del radiologo, nelle varie sedi di accertamento di responsabilità, hanno rilevato la colpa grave del sanitario.
La difesa ha dedotto che il carico di lavoro era pesantissimo e che il referto era sbagliato per colpa di un malfunzionamento del programma informatico. Quest’ultimo avrebbe salvato in automatico il referto in corso di compilazione da parte della convenuta, con impossibilità di fatto di correzione.
Ritenuta sussistente la colpa grave ed il nesso di causalità con l’aggravamento delle lesioni, il giudice ha condannato il medico al risarcimento da danno erariale indiretto pari a 150.000 €.
Necessario per riconoscere la responsabilità amministrativa, ha detto il giudice, è l’errore professionale grave, che sussiste a prescindere dal carico di lavoro e dal possibile concorso di colpa di altri soggetti nel malfunzionamento del programma informatico generatore del referto.
Le circostanze concomitanti sono tutte verosimili, tuttavia, essa non possono determinare l’assoluzione, che implicherebbe, in situazioni analoghe, la completa irresponsabilità del medico anche nella mancata diagnosi di patologie gravissime.
Comunque benevolo il giudice che ha ridotto la posta risarcitoria inizialmente richiesta, in considerazione delle difficoltà operative in cui lavorava il medico.
Luca Tosto
(11 giugno 2014)
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