Giustizia
In arrivo il piano di riforme del Governo Renzi
La riforma della Giustizia approderà il 30 giugno in CDM. Attese nuove norme sulle intercettazioni, riforma del CSM, reintroduzione del reato di falso in bilancio. Le opposizioni affilano le lame.
La riforma della giustizia prevista in discussione nel Consiglio dei ministri del prossimo 30 giugno comincia a delinearsi. Più garanzia della privacy nelle intercettazioni, un nuovo sistema elettorale del Csm per ridurre il peso delle correnti, modifica al disciplinare di tutte le magistrature, introduzione della ragionevole durata del processo penale, e riassetto del codice. Si parla poi anche della reintroduzione del reato di falso in bilancio (5 anni), del reato di auto-riciclaggio (fino a 6), di maggiori pene per il 416-bis (fino a 15). Saranno previste inoltre misure d'esecuzione della pena più stringenti per i boss e nuove regole sul sequestro e la confisca dei beni.
Trasmesso a palazzo Chigi l’elenco dei punti della riforma, il ministro Orlando si avvia a chiudere provvedimenti definiti sui quali, specie sul civile, ha cercato il costante confronto con l’avvocatura. Al momento, tuttavia, non è chiaro se il governo interverrà o no con disegni di legge ad hoc sulla prescrizione e sulla responsabilità civile dei magistrati.
Per ora sono solo linee guida, sprovviste di un articolato, ma intercettazioni e riforma del Csm sono i titoli più “forti” della riforma proposta dal governo Renzi. Nella bozza è previsto il divieto che le telefonate finiscano subito nelle ordinanze di custodia cautelare, dove le intercettazioni verrebbero riassunte, assieme all'ulteriore divieto di dare le copie alle parti prima dell'udienza stralcio.
Quanto al Csm, l’obiettivo è di renderlo meno condizionabile dalle correnti della magistratura. Sul disciplinare c’è chi pensa di rispolverare l’idea di una sezione “ad hoc” del Csm, i cui componenti non siano presenti nelle altre commissioni. Per il secondo grado dei verdetti disciplinari, invece, si ipotizza un’alta corte competente non solo sui magistrati ordinari ma anche su quelli contabili e amministrativi.
Per la semplificazione e la riduzione dei riti della giustizia civile è infine al lavoro la Commissione ministeriale presieduta dal magistrato di Cassazione Gisueppe Maria Berruti. Tra le novità, il trasferimento a un collegio arbitrale delle cause pendenti e la procedura di negoziazione assistita da un avvocato che permetterà, ad esempio, come accade in Francia, di fare separazioni e divorzi consensuali senza mettere piede in tribunale. Si tratta della cosiddetta "degiurisdizionalizzazione", che si risolverà in un ridotto ricorso al giudice a tutto vantaggio della negoziazione assistita e al giudizio di fronte a un arbitro.
Nei prossimi giorni il governo Renzi sarà esposto al fuoco di fila delle opposizioni per le quali, in primis Forza Italia, la giustizia resta un tema delicatissimo, tanto che ogni tentativo di riforma nell'ultimo decennio è naufragato essenzialmente a causa dei veti incrociati fra partiti.
Francesco Colafemmina
(26 giugno 2014)
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