Industria e Moda
Made in Italy : biglietto di sola andata per l'estero
L'elenco dei marchi italiani famosi nel mondo - nel settore della moda, alimentare e dell'industria - acquisiti dalle multinazionali straniere sembra ormai non avere piu' fine.
Solo qualche giorno fa abbiano parlato dei tanti marchi “made in Italy” del settore alimentare che sono ormai controllati da multinazionali estere. E’ di ieri la notizia che anche il pacchetto di controllo della storica azienda che produce elettrodomestici -la Indesit della famiglia Merloni- è stato ceduto agli americani della Whirpool.
Per ora è stato venduto il 60,4%, per un corrispettivo di 758 milioni di euro. Successivamente sarà lanciata un’OPA, un’offerta pubblica di acquisto (obbligatoria) sulla parte restante.
Intanto gli emiratini di Ethiad stanno per acquisire il 49% di Alitalia, ma forse qui non ci sono troppe lacrime da versare, perché i contribuenti italiani le hanno già finite quasi tutte a causa dei tanti “conferimenti” di danaro pubblico fatti durante tutti questi decenni di fallimenti industriali , manageriali, politici e sindacali sulla c.d. (ex) Compagnia di Bandiera. E, per la verità, a sentire le ultime notizie -e a leggere tra le righe dei comunicati- non è affatto detto che sia ancora finita.
Intanto, le multinazionali straniere stanno “mettendo le mani” anche sui marchi più noti della moda, un settore che ha visto “il made in Italy” regnare quasi incontrastato per vari decenni.
Un paio di anni fa “Valentino” aveva preso la via del Qatar, mentre Krizia è stata acquisita da poco da una multinazionale cinese, la Shenzen Marisfrolf Fashion.
I francesi di Ppr controllano da tempo Sergio Rossi, Gucci e Bottega Veneta; mentre i connazionali di LVMH nel 2013 hanno acquisito il controllo dello storico marchio “Loro Piana”, che si è aggiunto a Bulgari, Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma.
Non bisogna dimenticare, infine, Versace (il 20% delle azioni è finito nelle mani del fondo americano Blackstone”) e Poltrone Frau, acquisita dall’americana Hawort.
Ansa riporta una nota di Coldiretti, dalla quale emerge che, solo nel 2014, dall’estero hanno acquistato marchi per un valore di due miliardi di euro.
Qui non si tratta solo di crisi economica; la fuga verso l’estero di tutti questi marchi è, forse, anche il segno che ci stiamo avvicinando alla fine di un’epoca; dell’inventiva e del gusto inimitabile dei nostri “artisti della moda”.
Nel campo dell’Arte non sono nati altri Giotto, Botticelli, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Tiziano, Giorgione, Raffaello, Caravaggio.
Con le dovute proporzioni, ovviamente, stiamo probabilmente assistendo al declino anche di questa “forma d’arte”.
Moreno Morando
(12 luglio 2014)
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