EBOLA IN AFRICA
L'epidemia non si ferma, 79 nuovi casi e 65 morti in tre giorni
La diffusione del virus ebola in Guinea, Liberia e Sierra Leone avrebbe provocato dall'inizio dell'anno quasi un migliaio di morti. I Paesi confinanti hanno chiuso le frontiere e respinto profughi per limitare il contagio
L'Ebola non si ferma. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso un nuovo bollettino sull’andamento delle infezioni da virus Ebola in Africa, che dallo scorso marzo preoccupa le autorità sanitarie di diversi paesi a causa della sua progressiva diffusione. Solo tra l’8 e il 12 luglio sono stati registrati 79 nuovi casi e 65 morti riconducibili al virus in Liberia, Guinea e in Sierra Leone. Il dato, se visto dall'inizio dell'anno è spaventoso: segnalati 964 casi, di cui 603 letali.
Per Medici senza frontiere l'epidemia avrebbe numeri che dimostrano che è fuori controllo e la stessa Oms ha dovuto ammettere che l'epidemia durerà molti mesi e conferma una rapida diffusione del virus, che deve essere tenuta il più possibile sotto controllo per evitare epidemie su larga scala. In Guinea, dove erano stati registrati i primi focolai di Ebola, la situazione sembra essere meno grave con solo 6 nuovi casi e 3 morti nell’ultima settimana ma dall'inizio dell'epidemia è il Paese con il numero più alto di casi: 409 con 304 morti. I dati comprendono casi accertati confermati e morti sospette, che secondo i responsabili dell’OMS possono essere riconducibili a una infezione da Ebola, anche se in assenza di conferme definitive.
Le reazioni: i Paesi africani confinanti con quelli in cui si sono verificate infezioni da virus Ebola hanno in molti casi chiuso i confini, o ridotto sensibilmente i collegamenti aerei per evitare la diffusione della malattia. La Costa d’Avorio ha impedito a circa 400 rifugiati fuggiti tra il 2010 e il 2011 a causa della feroce guerra civile, di tornare entro i suoi confini.
L'Ebola si diffonde attraverso il contatto con il sangue e gli altri fluidi corporei dei pazienti infetti: finora non ha portato a epidemie su larga scala proprio perché causa, di solito in breve tempo, la morte dell’organismo che ha infettato, riducendo la possibilità di nuove infezioni. I sintomi più frequenti sono febbre, vomito, disturbi intestinali e nei casi più gravi emorragie interne. Il suo tasso di mortalità oscilla tra il 50 e l’89 per cento a seconda del ceppo virale. Quello che si sta diffondendo in Guinea è il terribile “Zaïre ebolavirus” che ha il più alto tasso di mortalità mai riscontrato. È stato la causa della morte di quasi 300 persone nella seconda metà degli anni Settanta e di centinaia di altre persone negli anni '90 e nel 2000. Ad oggi non esistono vaccini o cure.
Giuseppe Bianchi
(16 luglio 2014)
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