Telecomunicazioni
Siamo ancora troppo lenti sulla "banda larga"
Dal Rapporto della Commissione Europea sul mercato delle tlc nel periodo 2012-2013 emerge chiaramente che l'Italia si muove a ritmo inferiore rispetto alla media UE
Dal rapporto sul mercato delle telecomunicazioni della Commissione UE in relazione al periodo 2012-2013, risulta che il nostro Paese -pur avendo fatto qualche progresso sulla banda larga-, si muove ancora troppo lentamente rispetto alla media dell’Unione Europea.
Ne dà notizia l’Ansa, richiamando la parte del report nel quale si evidenzia che la situazione è preoccupante anche in relazione a “ricavi ed investimenti”, in diminuzione tra il 2010 ed il 2012; mentre va leggermente meglio per quello che concerne la diffusione della “banda larga mobile”.
Nel rapporto della Commissione si legge che “le penetrazioni della banda larga fissa tradizionale e di nuova generazione sono ancora molto al di sotto della media UE”; ma la cosa che desta maggiore preoccupazione è che l’Italia “è ultima nella UE per quanto riguarda la diffusione di quella da 30 Mps e della copertura delle reti d’accesso di nuova generazione; il loro progresso è più lento di quello del resto del continente”.
A Bruxelles, fanno inoltre notare che “la qualità delle linee di banda larga esistenti in termini di velocità sembra essere molto bassa rispetto alla media UE”, tanto che si evidenzia come si registrino solo “il 18,4% degli abbonamenti con velocità superiore a 10 Mps contro il 66% dell’Unione Europea”.
La Commissione aveva inserito la necessità di sviluppare l’infrastruttura della banda larga veloce già con le “raccomandazioni” inviate al nostro Paese nel 2013 e da questo punto di vista sono stati riscontrati “leggeri miglioramenti” negli ultimi mesi. Infatti, “le linee di nuova generazione sono cresciute dell’1% a gennaio rispetto al luglio 2013”, raggiungendo in questo modo il 3% del totale.
Dal rapporto di Bruxelles si può notare “l’aumento negli ultimi due anni della banda larga mobile, che a gennaio di quest’anno ha toccato una quota di penetrazione del 66,3%”, cioè il doppio di quella registrata nel 2011 e -cosa più importante- più alta della media della UE (61,1%).
Brutte notizie, al contrario, sul fronte dell’andamento dei “ricavi del settore tlc”. Infatti, perso il 3,4% nel 2011 ed il 6,1% nel 2012, “il ricavo medio per utente si è assestato a 153 euro”, che è un importo molto inferiore alla “media UE di 187 euro”, peraltro anch’essa in calo.
Moreno Morando
(28 luglio 2014)
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