Lavoro
Italiani in fuga dall'Italia. Per la prima volta gli emigranti italiani superano gli immigrati
Crescono gli italiani che lasciano il Paese alla ricerca di nuove opportunità di lavoro. I dati della Caritas Migrantes disegnano una Nazione dove gli emigranti superano per la prima volta negli anni recenti gli immigrati.
Il 2014 sarà il primo anno a saldo migratorio negativo secondo l'indagine della Caritas Migrantes. In breve, gli italiani che lasciano il Paese saranno superiori agli immigrati che vi arrivano, anche clandestinamente. Uno scarto a favore dei "fuggiaschi" attorno ai 20-30.000 individui.
E se è vero che scafisti e criminali libici si affannano a mettere nelle mani della Marina Militare centinaia e centinaia di nuovi immigrati clandestini, è anche vero che diminuiscono drasticamente gli stranieri che giungono in Italia per ragioni di lavoro. Un passaggio drastico dai circa 300.000 degli anni scorsi ai soli 30.000 previsti nel 2014.
I dati non sono nuovi in Europa. Già Spagna e Grecia hanno visto invertirsi il saldo migratorio in coincidenza con l'acme della crisi. In Italia la crisi arriva evidentemente con qualche anno di ritardo. E se nel 2011 erano 90.000 gli italiani emigrati all’estero, quest’anno andranno ben oltre la soglia dei 100 mila. «Numeri calcolati per difetto», secondo Sergio Durando della Caritas Migrantes, perché si basano su statistiche ufficiali, come quelle dell’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero, «e non considerano chi si trasferisce senza cambiare residenza o senza comunicarlo alle autorità italiane».
Nel 2013 l’Aire ha delineato il profilo degli italiani che abbandonano l'Italia per l'estero: in media quarantenni, senza grandi differenze tra uomini e donne, circa per la metà laureati o diplomati. L’altra metà ha competenze tecniche e artigianali, manodopera insomma utile ad esempio nel settore edilizio o della logistica. Emigrano in Europa ma anche verso oriente: nel 2013 abbiamo avuto circa 3500 italiani che si sono trasferiti in Cina. E crescono gli italiani che si spostano nell'est Europa: Romania, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Russia. Un tempo i flussi migratori partivano proprio da queste nazioni, oggi siamo noi italiani a raggiungerle per sfuggire alla drastica diminuzione del potere d'acquisto e alla incalzante disoccupazione.
Francesco Colafemmina
(29 maggio 2014)
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