diritti previdenziali e socio assistenziali
Patronati, in discussione i tagli alle risorse
Nel testo di legge di Stabilità, che sta per essere licenziato, vengono ridotti gli apporti finanziari. Attivata una "petizione popolare".
In queste ore si sta approvando il disegno di legge sulla Stabilità che, tra le altre tematiche, vede un pesante ridimensionamento, pari a circa 150 milioni di euro, delle risorse destinate agli Istituti di Patronato.
In particolare, come denunciano le maggiori sigle di tale comparto, ovvero, Acli, Inas, Inca, Ital, la riduzione consistente delle risorse destinate alla tutela individuale, garantita appunto dalla rete dei Patronati, in ossequio alla legge n. 152/2001 e in adesione all'art. 38 della Carta Costituzionale, verrebbe gravemente inficiata.
Per il vero tale scelta sta incontrando, nell'opinione pubblica, ma non solo, come da parte ovviamente delle strutture direttamente interessate, nonché dalle organizzazioni sindacali e per altro anche dagli enti pubblici assistenziale e previdenziale, notevoli e condivisibili resistenze.
Non da ultimo è stata presa la decisione di attivare una "petizione popolare" con una capillare raccolta di firme di adesione, sul territorio, per dare impulso e forza alla richiesta di sostanziale modifica della misura legislativa in questione.
La rete, che possiamo definire di solidarietà, rappresentata appunto dai Patronati e' sorta nell'immediato dopoguerra e si è nel tempo sedimentata ed incrementata nel territorio nazionale ed internazionale, contribuendo a difendere e promuovere i diritti previdenziali e socio assistenziali dei lavoratori e delle persone in genere, attraverso lo svolgimento d un concreto ruolo di "rappresentanza e mediazione con la PA", dei bisogni sociali, di una ampia platea di cittadini, con la caratteristica di una sorta di welfare, totalmente gratuito, che viene sostenuto "esclusivamente" con i contributi, dei lavoratori tutti, trattenuti direttamente alla fonte sulle relative buste paga e che confluiscono sullo specifico Fondo Patronati.
A sostegno delle tesi a difesa di tali Enti si stanno muovendo, sostanzialmente, un numero consistente di parlamentari, che tra le varie argomentazioni di opportunità, necessita', complessità, adducono anche la questione, non marginale in questi tempi, dei costi che la Pubblica Amministrazione si dovrebbe accollare "direttamente" per garantire i servizi offerti dalla rete dei Patronati nelle attuali quantità e qualità, che vengono calcolati in circa 657 milioni di euro annui, per una utenza che produce oltre dieci milioni di pratiche amministrative.
Ad oggi la somma annua riversata, di contro, nel Fondo appositamente dedicato, che confluisce appunto nelle casse degli Enti Patronati, ammonta a 430 milioni di euro annui. Ai lettori le opportune considerazioni!
Stefano Olivieri Pennesi
(29 novembre 2014)
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