ALIMENTAZIONE
I dolcificanti artificiali potrebbero causare aumenti di glicemia
Uno studio pubblicato sulla rivista "Nature" rischia di sconvolgere i convincimenti di quanti allo zucchero preferiscono decisamente aspartame, saccarina e sucralosio: alterano anche la flora batterica intestinale
All'inizio i dolcificanti erano pochi, al bar con il caffè se ne chiedeva di fatto uno solo, un'unica marca che li racchiudeva di fatto tutti. Oggi tra aspartame, saccarina, sucralosio (ma ce sono molti altri) c'è l'imbarazzo della scelta per chi, non volendo rinunciare alla pausa caffé, al cappuccino, debba al contempo sedare quella vocina che da dentro urla: “No allo zucchero”. Il dolcificante, questo sconosciuto, oggi lo è un po' meno. E non è necessariamente una bella notizia. Già da tempo si sa che gli edulcoranti artificiali sono sconsigliati alle donne in gravidanza, a quelle in fase di allattamento, ai bambini sotto i tre anni. Oggi questi dolcificanti artificiali sono pressoché ovunque: nelle bibite, nelle merendine, negli yogurt, nelle caramelle, nei soft drinks, nelle gomme da masticare. A fronte di una capacità dolcificante estremamente superiore allo zucchero, hanno infatti una componente calorica decisamente inferiore e per avere lo stesso effetto ne serve una parte decisamente inferiore allo zucchero.
Perfetto no? Secondo un recente studio i cui esiti sono stati pubblicati su una delle riviste scientifiche più serie e rispettate (Nature), non sarebbe tutto rosa e fiori. Una unità di ricerca di Suez (Weizmann Institute of Science di Rehovot di Israele) ha studiato cavie e soggetti umani alimentati per una settimana con grandi quantità di dolcificanti artificiali tenendone al contempo sotto controllo i valori di glicemia, il valore di concentrazione di glucosio nel sangue. Al termine dello studio è risultato che cavie e umani avevano livelli di glicemia oltre il normale (aumenti significativi di glicemia già dal quarto giorno), e molti dei soggetti avevano anche sviluppato una sorta di intolleranza glucidica molto simile ad una sindrome pre-diabetica. Da sottolineare che tutti i soggetti erano stati scelti perché non presentavano fattori di rischio diabetico. Non solo: gli edulcoranti hanno alterato anche la composizione delle normali colture batteriche dell'intestino: quella flora batterica che rappresenta un delicato equilibrio in ognuno di noi e la cui alterazione ha profondi effetti endocrinologici.
I dolcificanti allora fanno male? Vietati allarmismi. Anche la Società italiana di diabetologia sebbene prenda in seria considerazione lo studio, invita alla moderazione. Piccole quantità di dolcificanti sono alla base di diete e regole alimentari per diabetici, ma certo c'è bisogno di far ancora luce, molta luce, su una questione così delicata e che riguarda in pratica una parte sensibilmente ampia della popolazione mondiale.
Giuseppe Bianchi
(19 settembre 2014)
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