Scozia
In Scozia vincono gli unionisti: nessuna speranza per gli indipendentisti europei
Amaro risveglio per gli indipendentisti scozzesi ed europei. Il no si avvia verso una sostanziale vittoria. Il sì vince solo in alcune contee. Grande affluenza. Il premier scozzese ammette la sconfitta.
L'amaro risveglio degli scozzesi che già sognavano la loro ricca indipendenza, condita da tanto petrolio e da una nuova moneta, si scontra con la realtà di un voto che vede arrancare il sì e attestarsi intorno al 45%. L'affluenza al voto è stata massiccia, superiore all'80%. Il premier scozzese Alex Salmond ha ammesso la sconfitta, aggiungendo la speranza che Londra mantenga gli impegni sulla cessione di nuovi poteri al parlamento scozzese.
Con il sogno indipendentista scozzese, nonostante circa la metà della popolazione abbia votato a favore dell'indipendenza dal Regno Unito, si infrangono i sogni dei tanti popoli europei che anelano all'indipendenza. E il day after si configura come una riscossa degli "unionisti" che i media di mezzo mondo proclamano essere i veri vincitori del match elettorale.
Di diverso parere gli scozzesi che si sono battuti per l'indipendenza. Negli ultimi giorni hanno dovuto infatti fare i conti con quella che è stata definita "propaganda di regime" effettuata dalla BBC. Lo stesso premier Salmond ha affermato nei giorni scorsi: "penso che la BBC ha trovato che fosse straordinariamente difficile separare la propria visione del mondo dalla necessità di raccontare quel che accade in Scozia." Si è spinto più in là l'ex direttore di una rubrica economica della BBC, Paul Mason che ha affermato: "Non avevo mai visto sin dai tempi della guerra in Iraq la BBC lavorare per rinsaldare la propaganda come sta accadendo ora."
Complottismo a parte, la missione scozzese era evidentemente rischiosa e complessa. Anche la sola ipotesi di dover lottare contro gli interessi economici e strategici del Regno Unito si configurava come una mera illusione. Ed è stata probabilmente questa vena utopistica, questa sete di libertà da uno stato considerato opprimente, ad aver tradito - paradossalmente - gli indipendentisti. L'emotività contro il pragmatismo. Il sogno contro le paure. All'Independent le forze del no hanno confessato questa mattina che: "lo stato d'animo degli elettori è cambiato nelle ultime 48 ore perchè i nazionalisti hanno lasciato troppe questioni in sospeso rispetto all'indipendenza della Scozia". Innumerevoli nelle ultime ore sono stati gli ostacoli - spauracchi o reali minacce - presentati dagli unionisti agli elettori: dall'impoverimento dell'intero Regno Unito a causa della perdita del petrolio al rischio di un default causato dall'uso di una nuova moneta...
Insomma, dopo una battaglia che ha tenuto col fiato sospeso numerosi popoli europei e minacciato persino la serenità della Regina Elisabetta, l'anziana sovrana e il premier Cameron possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e recuperare il sonno perduto in una notte di accese ansie elettorali.
Francesco Colafemmina
(19 settembre 2014)
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