MEF
Fondazioni bancarie, si torna al passato
Firmato il protocollo d'intesa Governo-Acri che avvia l'autoriforma per ammodernare il sistema del credito.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e il Presidente dell’Acri (Associazione di fondazioni e casse di risparmio), Giuseppe Guzzetti, hanno firmato il protocollo d'intesa che segna l’avvio dell’autoriforma delle fondazioni di origine bancaria.
La ratio che ha ispirato l'iniziativa è quella di una sorta di ritorno allo spirito originale delle c.d. “leggi Amato-Ciampi”, che avevano individuato per le fondazioni bancarie un ruolo di istituzioni non profit impegnate nel sociale e nella promozione dei rispettivi territori.
L'autoriforma delle fondazioni si inserisce nella strategia complessiva messa in atto dal Governo, per riformare e ammodernare il sistema del credito. Vanno in questa direzione il decreto sulle banche popolari e la questione delle sofferenze bancarie che è all’attenzione dell’Esecutivo.
Il protocollo è il frutto del tavolo di lavoro coordinato dal Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia, Roberto Garofoli, che ha avuto una interlocuzione costante e proficua con l’Acri.
Tra le questioni principali affrontate e contenute nel protocollo vi è la diversificazione degli investimenti. In pratica, una fondazione non può concentrare più del 33% dell’attivo patrimoniale in un singolo soggetto.
Inoltre, non è previsto il ricorso a forme di indebitamento, salvo in caso di temporanee e limitate esigenze di liquidità, e non è permesso l’uso di derivati, se non per finalità di copertura o in operazioni in cui non siano presenti rischi di perdite patrimoniali.
Con il protocollo le fondazioni si impegnano a garantire trasparenza nelle loro attività, pubblicando sui rispettivi siti web i bilanci, le informazioni sugli appalti, i bandi per le erogazioni, le procedure attraverso le quali si possono avanzare richieste di sostegno finanziario e i criteri di selezione delle iniziative.
Nel suo intervento, il Ministro Pier Carlo Padoan ha evidenziato il "mutamento di rotta’’ in atto nella situazione economica italiana ed ha spiegato che "anche il processo di sviluppo delle fondazioni deve ispirarsi alle due parole ‘chiave’ che caratterizzano la fase di cambiamento del Paese: riforme e crescita’’.
Il titolare del Dicastero di via XX Settembre ha concluso sottolineando che, ferma restando la natura privata delle fondazioni, esse devono focalizzare il loro impegno “in interventi a beneficio della collettività’’.
Per maggiori informazioni:
protocollo d'intesa Fondazioni bancarie: comunicato MEF del 11 marzo 2015
Moreno Morando
(23 aprile 2015)
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