Rapporto INAIL
La morte... non si fa bella!
Relazione dell'Ente Assicurativo con illustrazione dei dati inerenti gli infortuni sul Lavoro e malattie professionali presentata alla Camera dei Deputati.
L'Inail fa il punto, con il consueto Rapporto annuale 2014, sui dati consuntivi inerenti in particolare le morti, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, censite e raffrontate nell'ultimo decennio.
Nel 2014 sono stati registrati 662 decessi sul lavoro, con una media quindi di circa due morti al giorno. Il dato evidente, per così dire confortante, ma che non deve procurare un abbassamento della guardia sui temi della prevenzione e formazione per la sicurezza sul lavoro, è rappresentato dal fatto che negli ultimi dieci anni le morti sul lavoro si sono sostanzialmente dimezzate.
Si è passati dai 1.278 casi del 2004, ai 662 del 2014, come sopra già riportato, con un trend progressivamente decrescente che ha visto, quindi, ridotto il dato del 2013 sul 2014 del -6,7%.
Certamente la crisi economica, perdurante ormai da diversi anni, condiziona favorevolmente, con la chiusura di un gran numero di aziende, ovvero con il corposo ricorso alla cassa integrazione, l'esposizione al rischio infortuni, aiutando a contenere gli incidenti.
Il Presidente dell'Istituto De Felice, indica che il progresso è strutturale sia per i lavoratori subordinati, sia per i lavoratori atipici e sia per gli artigiani; al riguardo è stato calcolato in via sperimentale "un indice di sinistrosità" che tiene sostanzialmente conto dell'esposizione al rischio.
Gli infortuni totali registrati nel 2014 sono stati 437.000, come detto il 6,3% in meno rispetto all'anno 2013. Tali infortuni hanno prodotto 11 milioni di "giornate di inabilità". Le malattie professionali, invece, sono aumentate in controtendenza, quindi, e in valori assoluti, essendone state denunciate 57.391, con 43.000 soggetti coinvolti, segnando un aumento, rispetto al 2013, del 10,7%. Nel 35% dei casi sono state riconosciute come "malattie professionali".
In definitiva, anche a parere del Ministro del Lavoro Poletti, la situazione va migliorando, ma ciò comunque non consente di abbassare la guardia sul fenomeno in questione degli Infortuni legati allo svolgimento di qualsivoglia attività lavorativa, in qualunque settore la si esplichi.
Per saperne di più: Relazione annuale 2014
Stefano Olivieri Pennesi
(11 luglio 2015)
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