Politiche agricole
Braia: "in Basilicata la castanicoltura ha un potenziale economico che supera i 60 milioni di euro"
L'assessore: "l'obiettivo è creare una filiera del castagno in grado di utilizzare al meglio gli oltre 8.500 ettari presenti in regione".
L’assessore Luca Braia, a margine di un incontro tenutosi presso il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, ha parlato dello stato di salute del settore della castanicoltura lucana, soffermandosi su quelle che sono le sue enormi potenzialità, ancora inespresse. Ne dà notizia AGR.
“L’obiettivo - ha dichiarato Braia - è quello di definire e condividere una strategia di interventi che possa portare alla realizzazione di una filiera del castagno in grado di utilizzare al meglio gli oltre 8.500 ettari presenti in regione, di cui solo 700 censiti e dei quali solo una parte destinata a castagneti da frutto.
Il settore ha un potenziale economico che può superare abbondantemente i 60 milioni di euro. Il percorso per realizzare la filiera è notevole e sicuramente non semplice, ma è da intraprendere in maniera celere e determinata.
La prima priorità sarà monitorare e censire in maniera scientifica la quantità e la qualità dei boschi di castagno. I dati saranno utili a comprenderne lo stato di salute e a determinare il potenziale produttivo, condizionato anche dagli effetti della lotta al cinipide, cominciata in Basilicata nel 2012 attraverso i lanci del parassitoide naturale Torymus (effettuati nel 90% delle aree interessate), attività fondamentale che proseguirà in maniera puntuale anche nel 2016 nelle aree ancora non coperte e che sta registrando effetti molto positivi in termini di adattamento all’habitat.
All’Università degli Studi della Basilicata - ha continuato l’assessore - è stato affidato il compito di definire, nelle prossime settimane, una scheda progetto che preveda la realizzazione di una cartografia degli areali vocazionali, che dettagli e quantifichi gli importi da destinare per lo svolgimento di queste attività che sono propedeutiche all'attivazione di strumenti di sostegno da finanziare con il PSR 2014-2020, di prossima approvazione.
Nelle prossime settimane, sarà quindi convocato un tavolo tecnico, coordinato dai dirigenti dell’Ufficio Fitosanitario, Pennacchio, dell’Ufficio Produzioni vegetali, Cerverizzo e del Dipartimento Politiche agricole e forestali che con Alsia e Unibas lavorerà a definire e ratificare, con i portatori di interesse, i contenuti della scheda progetto.
Il futuro della castanicoltura in Basilicata - ha concluso Braia - rientra nella più complessa opera di utilizzo del patrimonio forestale regionale che copre una superficie di oltre 355.000 ettari di territorio da valorizzare e rendere finalmente produttivo.
Posta una produzione potenziale a livello nazionale di oltre 537mila quintali di castagne, il 2015 dovrebbe conoscere un raccolto attestato sul 60% di questo valore anche in Basilicata. Occorre, quindi, per sfruttarne a pieno il potenziale, definire le varietà esistenti, quelle più adeguate per il mercato da frutto e valutare le opportunità del prodotto trasformato, ad esempio in farine, che sta riscontrando molto interesse sui mercati nazionali. Potenzialità tutte ancora inespresse nella nostra regione.”
Per saperne di più:
vai al link AGR
Francesco La Scaleia
(12 novembre 2015)
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