Statistiche
Cavie, la classifica degli animali utilizzati ai fini scientifici
Topi, ratti, polli domestici, porcellini d'india, pesci zebra, conigli. Tutti i numeri ed il livello di gravità.
Forse non tutti sanno che la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, recepita in Italia con il decreto legislativo n.26/2014, sancisce l'obbligatorieta' per gli Stati membri di trasmettere alla Commissione con cadenza annuale, le informazioni statistiche relative all'uso degli animali nelle procedure, comprese le informazioni sull'effettiva gravita' delle procedure e sull'origine e le specie di primati non umani utilizzati.
Il Ministero della salute, attraverso la Banca dati nazionale per la sperimentazione animale, raccoglie i dati, provvede alla loro rielaborazione e alla loro successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
In ossequio a tale normativa, sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.95 del 24.4.2017, è stato pubblicato il comunicato del Ministero della Salute nel cui allegato sono presenti i Dati statistici relativi all'utilizzo di animali ai fini scientifici per l'anno 2015.
La classifica vede posizionati ai primi posti:
1. Topi (Mus musculus) n. 373.483
2. Ratti (Rattus norvegicus) n. 130.757
3. Polli domestici (Gallus gallus domesticus) n. 30.984
4. Porcellini d'India (Cavia porcellus) n. 16.618
5. Pesci zebra (Danio rerio) n. 11.275
6. Conigli (Oryctolagus cuniculus) n. 8.837
L'obbligo di pubblicazione, peraltro, è stato da ultimo aggiornato dalla Commissione europea prevedendo che:
- deve essere rendicontato il numero di volte in cui si utilizza l'animale nelle procedure considerato che, in alcuni casi, lo stesso animale puo' essere utilizzato piu' volte. Pertanto, il numero degli utilizzi non puo' essere confrontato con il numero totale di animali cosiddetti «naïve», cioe' al primo utilizzo;
- deve essere indicata la «sofferenza effettiva dell'animale durante la procedura, valutata caso per caso e non sommata a quella eventualmente subita negli utilizzi precedenti; di conseguenza non sono rendicontati gli animali sentinella, animali soppressi al solo fine di ottenere organi o tessuti e le forme fetali ed embrionali di specie di mammiferi;
- devono essere rendicontate anche nuove specie animali, quali i cefalopodi o gli animali geneticamente modificati quando l'alterazione genetica comporta sofferenza, dolore o disagio;
- i dati devono riferirsi all'anno in cui si conclude la procedura: per i progetti di durata pari o superiore ai 2 anni, tali dati saranno comunicati nell'anno in cui si verifica il termine della procedura per quell'animale.
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La Direzione
(25 aprile 2017)
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